venerdì 23 novembre 2012

Il Vangelo del Sabato 24 Novembre 2012

Dal Vangelo secondo Luca (20,27-40) anno B.
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducei,
i quali negano che vi sia la risurrezione, e gli posero
questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto:
Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie,
ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova
e dia una discendenza al proprio fratello.
C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver

preso moglie, morì senza figli.
Allora la prese il secondo e poi il terzo e così

tutti e sette; morirono tutti senza lasciare figli.
Da ultimo anche la donna morì.
Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie?

Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie».
Gesù rispose: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito;
ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti,

non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono
uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio.
Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto,

quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe.
Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui».
Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene».
E non osavano più fargli alcuna domanda.

Parola del Signore.
Credere in un’altra vita, dopo la morte, può essere anche facile; del resto,
già prima di Gesù vi era questa fede, anche se  non in maniera esplicita.
Quello che, invece, risulta decisamente più difficile
è credere nella risurrezione dei morti.
Già, allora, vi erano gruppi che si opponevano risolutamente
a questa dottrina predicata da Gesù.
I sadducei, per l’appunto, rifiutavano questo insegnamento del Signore,
e per questo motivo lo interrogano riguardo una questione paradossale,
ma che serve in realtà a dimostrare l’assurdità della realtà della risurrezione.
La risposta di Gesù, però, non lascia dubbi; non si può valutare l’entità
della vita nuova da risorti, in quanto gli uomini non hanno criteri di paragone
per capire a fondo lo stato di beatitudine.
Se crediamo veramente, lo dobbiamo fare fino in fondo, tutto il resto non conta,
aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come

noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


 

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