domenica 29 dicembre 2013

Il Vangelo del Lunedì 30 Dicembre 2013

DAL Vangelo secondo Luca (2,36-40) anno A.
Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme
per presentarlo al Signore.
C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser.
Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni
dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora
aveva ottantaquattro anni.
Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte
e giorno con digiuni e preghiere.
Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava
del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore,
fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret.
Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza,
e la grazia di Dio era sopra di lui.
Parola del Signore.
Dopo questi fatti straordinari, la vita di Gesù torna nel silenzio
e nell’anonimato; unica altra notizia che i Vangeli ci trasmettono
riguardo la sua persona, prima della sua attività pubblica,
è quella del suo smarrimento nel tempio.
Come mai Dio ha voluto che suo Figlio vivesse in questa condizione?
Evidentemente perché la normalità e l’ordinarietà sono il luogo
privilegiato nel quale si manifesta l’azione di Dio.
Può sembrare apparentemente strano, ma in realtà è proprio così;
è nel silenzio della normalità e persino della monotonia quotidiana
che si compiono le opere più grandi di Dio, poiché esse hanno
bisogno di silenzio e di tempo per crescere e maturare.
Anche Gesù, dunque, ha avuto bisogno di silenzio e di normalità
per crescere in sapienza e grazia.
Chiudiamo i riflettori del mondo che abbiamo attorno,
perché abbiamo bisogno anche noi di crescere e maturare,
e preghiamo per essere in comunione con Dio.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

sabato 28 dicembre 2013

Il Vangelo della Santa Famiglia di Nazareth

Dal Vangelo secondo Matteo (2,13-15.19-23) anno A.
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno
a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre,
fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole
cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto,
dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto
dal Signore per mezzo del profeta:«Dall'Egitto ho chiamato mio figlio».
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto
e gli disse:«Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nella terra d'Israele;
sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino».
Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d'Israele.
Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto
di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi.
Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare
in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto
per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».
Parola del Signore.
Lo stile di Dio, a volte, è davvero incomprensibile.
Non avrebbe potuto risparmiare a Giuseppe ed a Maria l’ansia della
fuga per proteggere egli stesso il Bambino?
Eppure, Dio sceglie la via del silenzio e dell’ordinarietà, anche a costo
di mettere a repentaglio la vita di suo Figlio.
Le cose grandi, quelle che solo il Creatore sa fare, hanno bisogno di essere
circondate dalla normalità e per questo fuggono da ogni atteggiamento
trionfalistico o miracolistico.
Questo, Giuseppe e Maria lo hanno compreso fin troppo bene; persino
in momenti in cui era difficile comprendere il senso della volontà di Dio,
essi capirono che Egli voleva da loro esattamente questo stile di vita con Gesù.
Anche nell’ordinarietà della nostra vita Dio fa grandi cose.
Le sappiamo vedere?
No? Allora per riuscirci, aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


venerdì 27 dicembre 2013

Il Vangelo del Sabato 28 Dicembre 2013

Dal Vangelo secondo Matteo (2,13-18) anno A.
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve
in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino
e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò:
Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto,
dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato
detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Dall'Egitto ho chiamato mio figlio».
Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò
e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo
territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva
appreso con esattezza dai Magi.
Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta
Geremìa: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande:
Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più».
Parola del Signore.
Purtroppo le antiche profezie si realizzano in tutta la loro tragica realtà;
la follia omicida del re Erode si abbatte si degli innocenti, che pagano
con la loro vita il delirio di potere di un pazzo.
Ma si deve notare un altro aspetto in questo brano; alla sacra Famiglia non viene
risparmiato nulla, perché essa possa vivere nell’ordinarietà e nella normalità.
Dio ha voluto anche per questo momento difficile una soluzione normale,
esattamente come avrebbero fatto tante famiglie nella stessa situazione.
Egli non difende in maniera mirabolante suo Figlio, ma lo affida a due
deboli creature perché sia portato lontano dalla morte certa.
Eppure il padre e la madre di Gesù hanno tanta fede, ed anche se essi
non comprendono l’agire di Dio, obbediscono con amore.
Anche noi a volte non comprendiamo Dio, specialmente nel momento del dolore,
allora impariamo da Maria e Giuseppe ad obbedire aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


giovedì 26 dicembre 2013

Il Vangelo del Venerdì 27 Dicembre 2013

Dal Vangelo secondo Giovanni (20,2-8) anno A.
Il primo giorno della settimana, Maria di Magdala corse e andò
da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava,
e disse loro: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non
sappiamo dove l'hanno posto!".
Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro.
Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro
e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro
e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo-non posato là
con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro,
e vide e credette.
Parola del Signore.
In realtà, quello che videro Pietro e Giovanni fu soltanto la tomba vuota.
Essi non hanno ancora visto il Signore, eppure il quarto evangelista ricorda la sua
personale esperienza; a loro bastò vedere quel sepolcro aperto e vuoto per credere.
A quel punto, fu come se tutti i pezzi del mosaico andassero a posto da soli; le parole
che il Maestro aveva detto loro più volte improvvisamente acquistavano senso.
Ci vuole tanta fede per vedere la presenza e la potenza di Dio in segni di morte;
eppure questa è l’esperienza di fede che siamo chiamati a fare anche noi.
Di fronte a tanti segni di disperazione e di morte, dobbiamo raccogliere la sfida che
ci fa il mondo, ed impegnarci a vedere in essi il passaggio del Risorto e della luce.
Impegniamoci, allora, a credere senza vedere anche noi, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


mercoledì 25 dicembre 2013

Il Vangelo del Giovedì 26 Dicembre 2013

Dal Vangelo secondo Matteo (10,17-22) anno A.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Guardatevi dagli uomini,
perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe;
e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare
testimonianza a loro e ai pagani.
Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte,
perché vi sarà dato in quell'ora ciò che dovrete dire: infatti non siete
voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad
accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome.
Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.".
Parola del Signore.
Forse parole come queste possono rovinare l’atmosfera natalizia,
e quasi ci chiediamo come mai la liturgia prevede la festa di Stefano
protomartire proprio nel giorno dopo Natale.
Eppure, se ci pensiamo bene, ci accorgiamo che questa è la vera festa che
si deve celebrare nel periodo natalizio; che cosa è la nascita di Gesù, se non
l’inizio del martirio che lo ha portato progressivamente alla sua morte cruenta?
Allora, i martiri come Stefano sono quelli che hanno capito davvero come
Gesù vuole essere amato; non a parole, o con qualche gesto di devozione emotivo.
La scena della natività deve spingerci ad amare Gesù bambino decidendo
di offrire la nostra vita per Lui, così come Lui ha fatto per noi.
Solo così possiamo celebrare davvero il Natale.
Amiamo veramente il piccolo Gesù e offriamo se serve anche la nostra vita,
aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


martedì 24 dicembre 2013

Il Vangelo di Natale

Dal Vangelo secondo Giovanni (1,1-18) anno A.
[In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende
nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta.]
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti
credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
[Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo
non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere
di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo
contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.]
Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me».
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per
mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito,
che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.
Parola del Signore.
Eccolo Gesù, Egli è venuto tra la sua gente, uomo come noi, per portarci
ad amare le cose del cielo.
È talmente grande il dono che riceviamo oggi con la nascita del Salvatore,
che restiamo esterrefatti; oggi, grazie al piccolo Bambino di Betlemme,
abbiamo ritrovato la strada per tornare al cielo ed essere messi a parte
dell’eredità dei figli di Dio.
Solo Lui poteva farci un regalo così grande.
L’unico atteggiamento che si può vivere in questo momento è quello
dell’adorazione silenziosa; chinare le ginocchia, il capo, ma soprattutto
il cuore ad una sapienza superiore, che si manifesta nella povertà di una stalla.
Non si può più avere paura di un Dio che si fa Bambino e che ha bisogno
anche del calore che proviene dall’amore del nostro cuore.
Accostiamoci a quella mangiatoia con fiducia, ed Egli sarà la nostra luce.
Adoriamolo in preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


lunedì 23 dicembre 2013

Il Vangelo del Martedì 24 Dicembre 2013

Dal Vangelo secondo Luca (1,67-79) anno A.
In quel tempo, Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo
e profetò dicendo: «Benedetto il Signore, Dio d'Israele, perché ha visitato
e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella
casa di Davide, suo servo, come aveva detto per bocca dei suoi santi profeti
d'un tempo: salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua
santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci,
liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo perché andrai innanzi
al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza
della salvezza nella remissione dei suoi peccati.
Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che
sorge dall'alto, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra
di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace».
Parola del Signore.
Il cantico di Zaccaria si focalizza sul tema della luce che viene
ad illuminare coloro che stanno nelle tenebre.
Quest’atto deriva dalla tenerezza e dalla misericordia di Dio, il quale manda suo
Figlio nella nostra storia proprio per diradare le tenebre nelle quali anche noi viviamo.
Purtroppo, come osserva l’evangelista Giovanni, molti hanno preferito le
tenebre alla luce; cioè, volontariamente hanno preferito rimanere nel buio
della chiusura e del peccato piuttosto che lasciarsi illuminare dalla grazia di Dio.
Intanto, Egli viene, e cerca cuori disponibili ad accoglierlo.
Chi gli apre le porte della propria vita non se ne pente mai, ma riceve la gioia
di conoscere e di sperimentare l’amore del Padre e la sua premurosa
protezione in ogni istante della vita.
In questo giorno di attesa prepariamo il nostro cuore aperto e riscaldato
per accoglierlo, rimanendo in preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


domenica 15 dicembre 2013

Il Vangelo del Lunedì 16 Dicembre 2013

Dal Vangelo secondo Matteo (21,23-27) anno A.
In quel tempo, Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono
i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità
fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?».
Gesù rispose loro: «Anch'io vi farò una sola domanda.
Se mi rispondete, anch'io vi dirò con quale autorità faccio questo.
Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: "Dal cielo",
ci risponderà: "Perché allora non gli avete creduto?".
Se diciamo: "Dagli uomini", abbiamo paura della folla,
perché tutti considerano Giovanni un profeta».
Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo».
Allora anch'egli disse loro: «Neanch'io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
Parola del Signore.
Notiamo la cattiva coscienza dei farisei; essi, che volevano cogliere in fallo Gesù,
in realtà si trovano scoperti nelle intenzioni maligne del loro cuore.
Essi, che per primi hanno rifiutato la parola del nuovo Elia, come potranno
accogliere quella del Messia?
Come potranno riconoscere nelle parole e nella persona di Gesù il Figlio di Dio?
Per questo motivo, il Cristo non risponde alle loro domande, ma fa prendere
loro coscienza della loro ignoranza per le loro richieste.
Riconoscere il passaggio di Dio e della sua grazia nella nostra vita non è semplice;
però, quello che possiamo fare è accoglierlo con retta coscienza.
Questo ci mette in sintonia con l’agire di Dio e ci rende pronti a compiere la sua volontà.
Altrimenti, Egli si rifiuta di rispondere alle nostre domande.
Se crediamo veramente, non c’è bisogno di fare domande assurde, altrimenti corriamo
il rischio di rimanere senza risposta, crediamo e basta, poi preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


sabato 14 dicembre 2013

Il Vangelo della 3° Domenica di Avvento

Dal Vangelo secondo Matteo (11,2-11) anno A.
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare
delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu
colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».
Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete:
I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati,
i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo.
E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle
folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto?
Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere?
Un uomo vestito con abiti di lusso?
Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re!
Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta?
Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta.
Egli è colui del quale sta scritto: "Ecco, dinanzi a te io mando il mio
messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via".
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di
Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
Parola del Signore.
Gesù ricorda una caratteristica di Giovanni Battista.
Egli è una persona coerente, ciò significa che il suo insegnamento coincide
in pieno con quello che egli vive in prima persona.
Per questo, secondo Gesù, egli è davvero l’ultimo profeta che
annuncia la venuta del Messia.
Purtroppo, sin da allora vi erano tante persone che si ergevano
a maestri del popolo.
La stessa cosa avviene oggi; siamo talmente stanchi di sentire parole urlate
dai televisori, che non siamo più in grado di recepire nulla.
Ma quando vediamo che c’è qualcuno che vive in prima persona quanto annuncia,
allora il nostro cuore si fa subito attento, e comprendiamo di trovarci di fronte
ad un vero maestro nella fede e nella vita.
E se anche noi insegnassimo agli altri con la nostra coerenza?
Sarebbe fantastico, ed il Signore ne gioirebbe, perciò cominciamo con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


venerdì 13 dicembre 2013

Il Vangelo del Sabato 14 Dicembre 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (17,10-13) anno A.
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono
a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa.
Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui
quello che hanno voluto.
Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
Parola del Signore.
Spesso vorremmo costringere Dio a dare chissà quali manifestazioni della
sua potenza per convincerci del suo amore nei nostri confronti.
Gli israeliti, al tempo di Gesù, attendevano che Elia tornasse sullo stesso
carro di fuoco con il quale era stato assunto in cielo; essi non avevano capito
che non dovevano aspettare un evento miracoloso, quanto un avvenimento
che li avrebbe chiamati a conversione ed al cambiamento interiore.
Certi discorsi, si sa, non piacciono a nessuno, per cui Giovanni il Battista—novello Elia
mandato da Dio—viene zittito subito con una morte violenta.
Si ripete così il destino di tanti che, pur parlando a nome di Dio, vengono ridotti
al silenzio, perché non dicono parole piacevoli o non fanno miracoli strepitosi,
ma chiamano a seria conversione.
Tutto qui, convertiamoci veramente invece di correre dietro ai presunti profeti
per avere un miracolo, il nostro miracolo è quello di credere nella Parola
del Signore, aiutiamoci allora con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


giovedì 12 dicembre 2013

Il Vangelo del Venerdì 13 Dicembre 2013

Dal Vangelo secondo Matteo (11,16-19) anno A.
In quel tempo, Gesù disse alle folle: «A chi posso paragonare questa generazione?
È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni,
gridano: "Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato
un lamento e non vi siete battuti il petto!".
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: "È indemoniato".
È venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: "Ecco, è un mangione
e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori".
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».
Parola del Signore.
Nemmeno Dio riesce a contentare, a soddisfare l’uomo!
Qualsiasi cosa egli faccia, c’è sempre qualcosa che non va.
Per questo il Signore utilizza un’immagine che, probabilmente, al suo tempo
era molto conosciuta; quella dei bambini che giocano sulle piazze.
Possibile che nemmeno Dio riesca a contentarci?
Evidentemente, il problema non sta nella incapacità di Dio di contentarci
o meno, quanto piuttosto nella nostra incapacità di accogliere le grazie
che egli ci dona, comprendendone il loro vero significato.
Quando si ha il cuore chiuso, non c’è nulla che riesca a convincerci,
nemmeno se chi ci parla è Dio in persona.
Per questo, Gesù parla di una sapienza superiore che, illuminando i cuori
di tanti fedeli ben disposti, permette loro di comprendere e di accogliere
la verità delle sue parole.
Fra poco è Natale, apriamo il nostro cuore e facciamo entrare in esso la
Parola del Signore e saremo sempre contenti, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.



mercoledì 11 dicembre 2013

Il Vangelo del Giovedì 12 Dicembre 2013

Dal Vangelo secondo Matteo (11,11-15) anno A.
In quel tempo, Gesù disse alle folle: «In verità io vi dico: fra i nati da donna
non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel
regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza
e i violenti se ne impadroniscono.
Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni.
E, se volete comprendere, è lui quell'Elìa che deve venire.
Chi ha orecchi, ascolti!».
Parola del Signore.
Quando si attende la realizzazione delle profezie, si corre sempre il rischio
di non riconoscere la mano di Dio quando esse si realizzano.
Tutti i contemporanei di Gesù attendevano la nuova manifestazione del profeta
Elia, il quale sarebbe venuto ad annunciare l’imminente venuta del Messia.
Ma Gesù osserva che egli è già venuto nella persona di Giovanni Battista;
eppure, molti non lo hanno né riconosciuto, né tantomeno accettato.
Dunque, è inutile attendere la realizzazione straordinaria e miracolistica delle
profezie, se poi non si accettano coloro che le realizzano nelle loro persone.
La stessa cosa avverrà per Gesù, il quale verrà rifiutato proprio da coloro
che attendevano la realizzazione delle profezie riguardanti il Messia,
e non si sono accorti di averlo davanti a loro.
Riconosciamo che Gesù è il Signore, non andiamo in cerca di profezie strane,
Lui è già qui con noi, ringraziamolo con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

martedì 10 dicembre 2013

Il Vangelo del Mercoledì 11 Dicembre 2013

Dal Vangelo secondo Matteo (11,28-30) anno A.
In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete
stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono
mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita.
Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Parola del Signore.
C’è in tutta la Scrittura una preferenza di Dio per i poveri, i deboli e gli oppressi.
È da qui che Dio parte per salvare il mondo.
La stessa vicenda dei discepoli è una manifestazione di questo disegno di Dio; essi,
gente semplice e disprezzata, sono stati scelti da Gesù come apostoli del regno.
Non solo ha rivelato loro il mistero della salvezza; lo ha loro affidato perché
lo manifestassero a tutti.
Gesù volge quindi lo sguardo alle folle che lo circondano e dice: “Venite a me,
voi tutti, che siete stanchi”.
Ancora una volta, mostra ai discepoli il cammino del regno; raccogliere i deboli
imparando da Lui ad essere miti ed umili di cuore.
La vita con Gesù è soave e leggera; dura e pesante è la vita secondo il mondo.
Gesù ci indica la strada da seguire per il regno, seguiamolo vicino a Lui i nostri
pesi saranno meno pesanti se ci aiutiamo anche con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.