sabato 30 novembre 2013

Il Vangelo della 1° Domenica di Avvento.

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 24,37-44) anno A.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo.
Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano,
prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò
nell'arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti:
così sarà anche la venuta del Figlio dell'uomo.
Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l'altro lasciato.
Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l'altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte
viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.
Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate,
viene il Figlio dell'uomo..
Parola del Signore.
L’osservazione di Gesù è davvero molto logica; non ha senso attendere qualcuno
che probabilmente non arriverà; tantomeno non si attende una persona di cui
conosciamo perfettamente l’orario di arrivo ed il tempo della
sua permanenza con noi.
Ed è proprio qui il bello; il Signore, dicendoci queste parole, vuole che viviamo
sempre in un atteggiamento di profonda fiducia nelle sue promesse.
A volte, sembra che tali promesse tardino a realizzarsi; del resto, attendiamo il suo ritorno
da duemila anni, e di eventi ne sono successi davvero tanti, in questo lasso di tempo!
Ma non dobbiamo temere; la nostra vocazione è quella di attendere fiduciosi, lasciando al
nostro passaggio qualcosa di meglio, rispetto a quello che abbiamo trovato al nostro arrivo.
Dobbiamo sempre avere fiducia nel Signore, Lui non ci deluderà mai
se rimaniamo nella preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

venerdì 29 novembre 2013

Il Vangelo del Sabato 30 Novembre 2013

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 4,18-22) anno C.
In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide
due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano
la rete in mare; erano infatti pescatori.
E disse loro: "Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini".
Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni
suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti,
e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Parola del Signore.
L’avventura con Gesù comincia così, senza troppe spiegazioni.
Egli promette solo una pesca abbondante, adeguandosi così all’unico linguaggio
che Andrea e Pietro erano in grado di comprendere.
I piani, le previsioni e le prospettive esulano dallo stile del Signore.
Lui chiede ai due fratelli anzitutto la disponibilità ad accogliere il suo progetto
di servizio nei confronti della volontà del Padre.
Come è bello vedere che nella storia ci sono ancora persone che si fidano a tal
punto del Maestro da lasciare ogni cosa per abbracciare una missione che,
probabilmente, non è del tutto difinita, ma che chiede piena disponibilità.
Perché anche noi non mostriamo la stessa disponibilità?
Non si tratta di andare chissà dove, quanto di vivere in un atteggiamento
di generosità ai suoi piani.
Fidiamoci del Signore, non ce ne pentiremo,
intanto prepariamoci attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come                                                  
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,                                                        
ma liberaci dal male. Amen.                                                                                                                          
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.                                                                                              
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


giovedì 28 novembre 2013

Il Vangelo del Venerdì 29 Novembre 2013

Dal Vangelo secondo Luca (21,29-33) anno C.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Osservate
la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi,
guardandoli, che ormai l'estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete
accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga.
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».
Parola del Signore.
Tra gli sconvolgimenti della storia, c’è un’ancora che rimane fissa e stabile,
alla quale ciascuno di noi si deve aggrappare; è la Parola di Gesù.
Essa ha il potere di restare anche in mezzo alle contraddizioni ed ai cambi
repentini della nostra storia, per il fatto che essa è vera.
La verità non è qualcosa che cambia a seconda dei tempi, dei luoghi o delle convinzioni.
Essa è e rimane sempre la stessa; per questo, la Parola di Gesù è per noi come
una bussola che ci indica il vero cammino da seguire e la strada da percorrere.
Non so deve temere quando sembra che non ci siano più punti di riferimento
sicuri attorno a noi; torniamo a leggere, ad ascoltare e soprattutto ad amare
la Parola che Dio ci porge, e nulla e nessuno potranno sviarci.
Ringraziamo il Signore, leggiamo sempre la Parola, meditiamola e preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come                                                  
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,                                                       
ma liberaci dal male. Amen.                                                                                                                          
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.                                                                                             
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


mercoledì 27 novembre 2013

Il Vangelo del Giovedì 28 Novembre 2013

Dal Vangelo secondo Luca (21,20-28)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando vedrete Gerusalemme
circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina.
Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro
che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna
non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto
ciò che è stato scritto si compia.
In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano,
perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo.
Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni;
Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di
popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno
per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra.
Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo
venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere
queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».
Parola del Signore.
Per Gerusalemme, le parole profetiche di Gesù si avvereranno molto presto;
appena dopo una trentina d’anni dalla sua morte e risurrezione, essa sarà
distrutta e rasa al suolo per l’ennesima volta dai romani.
Dunque, al di là del linguaggio apocalittico, Gesù sta dicendo una cosa
molto concreta; questi eventi storici sono in realtà il segno di un cambiamento
molto più profondo ed importante.
Tale cambiamento implica anzitutto una liberazione ed un rinnovamento
interiore; Gesù sta annunciando anche a noi la possibilità di vivere alla sua
presenza in maniera assolutamente nuova e particolare.
Proprio alla fine di quest’anno liturgico, perché non proviamo a ripercorrere
con la memoria questo tempo che sta per concludersi, e consideriamo tutte le
grazie che il Signore ci ha concesso, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come                                                  
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,                                                       
ma liberaci dal male. Amen.                                                                                                                          
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.                                                                                              
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


martedì 26 novembre 2013

Il Vangelo del Mercoledì 27 Novembre 2013

Dal Vangelo secondo Luca (21,12-19)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su
di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni,
trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome.
Avrete allora occasione di dare testimonianza.
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa;
io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno
resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici,
e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome.
Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Parola del Signore.
Certe persecuzioni e certe incomprensioni ci sembrano difficili da
sopportare e ci danno l’impressione che Dio si dimentichi di noi.
In realtà, queste sono occasioni preziose per collaborare con Lui, affinchè il suo
messaggio di salvezza arrivi a quante più persone possibili, toccandone il cuore.
Il valore della testimonianza, di fronte a certe situazioni dolorose o difficili,
vale più di mille parole o di mille omelie; questo è ciò di cui Dio ha veramente
bisogno, per espandere il suo regno sulla terra.
Dunque, non sentiamoci mai abbandonati quando siamo in difficoltà;
piuttosto, consideriamoci privilegiati, poiché Dio ci chiama ad essere suoi
collaboratori ed apostoli in un mondo ostile e diffidente.
Egli saprà far nascere dalla nostra testimonianza un frutto di vita eterna.
Non dobbiamo avere paura di essere perseguitati se testimoniamo la
sua parola, nella preghiera prenderemo il coraggio.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come                                                  
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,                                                       
ma liberaci dal male. Amen.                                                                                                                         
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.                                                                                             
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


lunedì 25 novembre 2013

Il Vangelo del Martedì 26 Novembre 2013

Dal Vangelo secondo Luca (21,5-11) anno C.
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle
pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello
che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale
sarà il segno, quando esse staranno per accadere?».
Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare.
Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: "Sono io",
e: "Il tempo è vicino". Non andate dietro a loro!
Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima
devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno,
e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze;
vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo».
Parola del Signore.
Gli ebrei erano molto fieri del tempio di Gerusalemme, per cui a coloro che
ascoltavano questa profezia di Gesù tali parole dovevano sembrare
davvero stonate e fuori luogo.
Ma ciò non preoccupa affatto il Maestro, il quale, incalzando, annuncia
sconvolgimenti ben più gravi ed importanti.
Del resto, l’interesse del Signore non è tanto quello di terrorizzare i suoi
contemporanei—e nemmeno noi!—quanto piuttosto di avvisarci che non ci si deve
lasciar turbare dagli eventi storici, anche se sono particolarmente difficili o terribili.
Piuttosto, si deve fare attenzione a non lasciarsi abbindolare da tanti sedicenti
profeti di sventura di cui anche oggi pullula la nostra società e che vorrebbero
approfittare della paura della gente per allontanarli dal vero ed unico Dio.
Se rimaniamo nella preghiera ed ascoltiamo il Signore, non dobbiamo avere paura.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come                                                  
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,                                                       
ma liberaci dal male. Amen.                                                                                                                         
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.                                                                                             
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


domenica 24 novembre 2013

Il Vangelo del Lunedì 25 Novembre 2013

Dal Vangelo secondo Luca (21,1-4) anno C.
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano
le loro offerte nel tesoro del tempio.
Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine,
e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti.
Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo.
Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».
Parola del Signore.
È davvero strano come i criteri di Dio siano così differenti dai nostri; per noi, infatti,
chi fa davvero la storia è colui che è ricco, che è potente e che ha molte
possibilità di gestire il suo personale successo.
A chi potrebbe mai interessare una vedova e la sua miserabile offerta?
Invece, Dio guarda al cuore; se noi ricordassimo più spesso questa verità,
ci renderemmo conto più facilmente che davanti a Lui gli atti di amore più
piccoli e insignificanti hanno un enorme valore.
Dovremmo imparare a restare ammirati da questi atti, più che da
quelli altisonanti degli uomini ricchi e potenti del mondo.
Solo così raggiungeremmo una sapienza di vita ed un’esperienza di Dio che
la povera vedova aveva già, e che oggi diventa per noi un modello.
Impariamo perciò ad amare attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come                                                  
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,                                                       
ma liberaci dal male. Amen.                                                                                                                          
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.                                                                                             
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


sabato 23 novembre 2013

Il Vangelo della 34° Domenica del Tempo Ordinario.

Cristo Re dell'Universo.
 
Dal Vangelo secondo Luca (23,35-43)
In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere;
i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso,
se è lui il Cristo di Dio, l'eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell'aceto
e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso».
Sopra di lui c'era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo?
Salva te stesso e noi!».
L'altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio,
tu che sei condannato alla stessa pena?
Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per
le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno».
Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Parola del Signore.
È davvero un modo strano quello di celebrare la regalità di Cristo,
attraverso un brano evangelico come questo!
Come si fa a riconoscere in un uomo appeso sulla croce, ormai immerso
nell’agonia che lo porterà alla morte, il Signore del cielo e della terra?
Eppure, è proprio l’atto di fede che fece il ladro accanto a Lui.
Quest’uomo, infatti, credette che il condannato accanto a Lui non era uno
come gli altri, ma era Dio che in quel momento moriva per i peccati dell’umanità.
Le ultime parole di Cristo confermano che egli aveva visto giusto;
quel giorno stesso egli sarebbe stato in Paradiso.
Forse Gesù non ha lo stesso stile di monarca a cui siamo abituati, ma questo
è molto più efficace per la salvezza nostra e di tutti gli uomini.
Riconosciamolo, come ha fatto quell’uomo, nostro Re e Signore per
accaparrarci un posto in Paradiso, perciò preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come                                                  
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,                                                       
ma liberaci dal male. Amen.                                                                                                                           
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.                                                                                             
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


venerdì 22 novembre 2013

Il Vangelo del Sabato 23 Novembre 2013

Dal Vangelo secondo Luca (20,27-40)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi -i quali dicono
che non c'è risurrezione - e gli posero questa domanda: «Maestro,
Mosè ci ha prescritto: "Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie,
ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una
discendenza al proprio fratello".
C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli.
Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli.
Da ultimo morì anche la donna.
La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie?
Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito;
ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti,
non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire,
perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio.
Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto,
quando dice: "Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe".
Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene».
E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.
Parola del Signore.
Ti capita mai di pensare come sarà la nostra vita, quando saremo in cielo?
Certamente questa domanda se la ponevano in molti anche al tempo di Gesù;
per i sadducei, i quali non credevano nella risurrezione, questa domanda
aveva un significato particolare.
Di fronte a Gesù, il quale più volte aveva parlato della risurrezione dai morti,
essi proponevano un caso volutamente assurdo.
Ma il Signore risponde sia a noi che a loro invitandoci ad aprire gli orizzonti
della nostra fede; la vita del cielo è talmente diversa da qualsiasi esperienza
che abbiamo fatto nell’esistenza, che nulla le si può paragonare.
Dunque, nel frattempo, dobbiamo vivere in modo tale da prepararci ad essa
con una vita santa e degna, per poterla già sperimentare su questa terra sin
da adesso, perciò cominciamo a prepararci attraverso la preghiera.
 Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come                                                  
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,                                                        
ma liberaci dal male. Amen.                                                                                                                          
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.                                                                                              
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

  

giovedì 21 novembre 2013

Il Vangelo del Venerdì 22 Novembre 2013

Dal Vangelo secondo Luca (19,45-48)
In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che
vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: "La mia casa sarà casa di preghiera".
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano
di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare,
perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell'ascoltarlo.
Parola del Signore.
È l’ultima settimana di vita di Gesù, ed Egli ne approfitta per insistere in maniera
convinta ed accesa su alcuni temi che sono il fulcro della sua predicazione.
Il rispetto e l’attenzione verso un rapporto con Dio che non sia semplicemente
un fatto formale e legalistico; questo è ciò che il Signore vuole far comprendere
ai suoi contemporanei che hanno la grazia di avere un luogo di preghiera e di culto
nel quale incontrare il vero Dio; per tale motivo, essi non devono permettersi di
mischiare questo rapporto con altre cose che di culto e di adorazione sanno ben poco.
Purtroppo, queste parole di Gesù non faranno altro che determinare in
maniera più decisa il suo destino e la sua condanna.
I capi del popolo ormai hanno deciso; Egli dovrà morire ed il suo mistero
pasquale si compirà.
Impariamo da Gesù ad avere il coraggio di far vedere che siamo cristiani,
perciò aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come                                                  
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,                                                       
ma liberaci dal male. Amen.                                                                                                                          
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.                                                                                             

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

mercoledì 20 novembre 2013

Il Vangelo del Giovedì 21 Novembre 2013

Dal Vangelo secondo Luca (19,41-44) anno C.
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della
città pianse su di essa dicendo:
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace!
Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee,
ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi
figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai
riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
Parola del Signore.
Gerusalemme, ancor oggi, è luogo di grande contraddizione.
Da un lato, essa è la città nella quale la gloria di Dio è presente stabilmente
nel tempio; dall’altro, è il luogo in cui si manifestano appieno il rifiuto
e la durezza di cuore del popolo eletto.
Gerusalemme è il luogo dove tanti profeti hanno trovato la morte, proprio
per mano di coloro che erano convinti di essere fedeli a Dio; la città sarà anche
luogo in cui si consumerà l’ultimo terribile rifiuto del Figlio di Dio.
Per questo, Gesù ha una reazione così commovente; Egli piange su una città
piena di contraddizioni, apparentemente fedele a Dio, ma in realtà completamente
chiusa alla rivelazione per eccellenza.
Dio ci visita ogni giorno; facciamo si che Egli possa essere contento
di noi e che non debba piangere per la durezza del nostro cuore.
Lasciamoci visitare dal Signore, facciamoci trovare col cuore infiammato
dal suo amore attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come                                                  
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,                                                       
ma liberaci dal male. Amen.                                                                                                                          
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.                                                                                             

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.