domenica 11 novembre 2012

Il Vangelo del Lunedì 12 Novembre 2012

Dal Vangelo secondo Luca (17,1-6) anno B.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai
a colui per cui avvengono.
E' meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra

da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che
scandalizzare uno di questi piccoli.
State attenti a voi stessi!

Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli.
E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice:

Mi pento, tu gli perdonerai».
Gli apostoli dissero al Signore: «Aumenta la nostra fede!».

Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste
dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe.
Parola del Signore.
Gesù mette in guardia i discepoli dal dare scandalo,
ossia dall’essere “pietra d’inciampo”.
E lo ritiene talmente grave da fargli dire che sarebbe meglio,
per chi lo procura, essere gettato nel mare con una pietra al collo.
E forse il primo scandalo che i discepoli debbono evitare è quello
di contraddire, con la loro vita, il Vangelo rendendolo così inefficace,
oppure di addomesticarlo o tradirlo.
In questi casi accade quel che Gesù aveva detto; se il sale
perde il sapore a null’altro serve che ad essere gettato via.
State attenti a voi stessi; dice ai discepoli, cioè a noi tutti suoi discepoli.
Dobbiamo ascoltare ogni giorno il Vangelo, per non tradirlo
e per evitare che il peccato si attacchi e si radichi nella nostra vita.
Gesù perciò, ci richiama alla dimensione del perdono,
una dimensione quotidiana nella vita della nostra comunità cristiana.
Gesù conosce bene le nostre debolezze, ma la misericordia
e il perdono debbono sovrabbondare sul peccato.
A quel punto, i discepoli e noi diciamo: “Signore, aumenta la nostra fede!”.
È una richiesta che facciamo nostra.
Sappiamo infatti, che la salvezza viene dalla fede.
E la fede non è una realtà immobile che si possiede come un oggetto,
e neppure una virtù astratta.
La fede è anzitutto un dono che riceviamo e che va custodito e coltivato.
Essa nasce dall’ascolto, dalla Sacra Scrittura e deve manifestarsi nella
preghiera e nella carità.
Se la nostra fede è anche solo come un granellino di senape;
Gesù ci dice che possiamo dire ad una pianta di sradicarsi e piantarsi
nel mare, ed essa ci ascolterebbe.
Coraggio allora, cominciamo con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come

noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


 

Nessun commento:

Posta un commento