domenica 31 agosto 2014

Il Vangelo del Lunedì 1 Settembre 2014

Dal Vangelo secondo Luca (4,16-30) anno A.
In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto,
e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga
e si alzò a leggere.
Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo
e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del
Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato
con l'unzione e mi ha mandato a portare ai poveri
il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la
liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà
gli oppressi, a proclamare l'anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette.
Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui.
Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta
questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati
delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca
e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?».
Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete
questo proverbio: "Medico, cura te stesso.
Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao,
fallo anche qui, nella tua patria!"».
Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta
è bene accetto nella sua patria.
Anzi, in verità io vi dico: c'erano molte vedove in
Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso
per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia
in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato
Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne.
C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta
Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato,
se non Naamàn, il Siro».
All'udire queste cose, tutti nella sinagoga si
riempirono di sdegno.
Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo
condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era
costruita la loro città, per gettarlo giù.
Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Parola del Signore.
Quello che avvenne nella sinagoga di Nazareth è
davvero emblematico.
Gesù stava dicendo a tutti che quella profezia di Isaia
pronunciata settecento anni prima si stava
realizzando sotto i loro occhi, ed essi invece di
ringraziare Dio per il privilegio che stavano
ricevendo, si scandalizzano di Gesù.
Essi non riescono a comprendere come quell’uomo
potesse impartire loro quell’insegnamento con tale autorità.
Gesù fa un’osservazione che è un vero schiaffo morale;
coloro che ascoltano più facilmente Dio ed i suoi
profeti sono sempre i pagani, cioè coloro che non
cercano di piegare Dio ai propri schemi.
La reazione è terribile, ma ancora più terribile è
la conclusione del brano.
Gesù se ne va da loro, lasciandoli così nella loro incredulità.
Certo, è sempre così, solo perché è uno di noi non sa
niente non è bravo, quelli bravi e che sanno tutto
sono sempre da fuori chissà perché, ma Gesù e molto
chiaro, se ne va e li lascia nella loro melma.
Bene, e noi sappiamo riconoscere il  Signore?
Spero di sì, ma intanto preghiamo.
  Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.



sabato 30 agosto 2014

Il Vangelo della 22° Domenica del Tempo Ordinario 31 Agosto 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (16,21-27) anno A.
In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi
discepoli che doveva andare a Gerusalemme e
soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei
sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere
il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo
dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti
accadrà mai».
Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va' dietro a me, Satana!
Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio,
ma secondo gli uomini!».
Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole
venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua
croce e mi segua.
Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma
chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà
il mondo intero, ma perderà la propria vita?
O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell'uomo sta per venire nella gloria
del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a
ciascuno secondo le sue azioni».
Parola del Signore.
Il modello di Messia che incarna Gesù non è corrispondente
a quello dei discepoli, di cui Pietro è l’esempio migliore;
per questo, dopo aver fatto la professione di fede a
Cesarea di Filippo, il principe degli apostoli si esprime
dicendo parole non proprio ispirate.
Ma da che mondo è mondo, le parole che annunciano la
sofferenza e il dolore non sono mai piaciute a nessuno,
e tantomeno agli apostoli; essi in realtà non hanno ancora
capito che Gesù sta per fare uno dei più grandi miracoli
della storia.
Egli, infatti, prenderà su di sé tutti i dolori e i peccati del
mondo e ne farà causa di salvezza e di risurrezione per
tutto il genere umano; perché, dunque, fuggire di fronte
a ciò che, invece, rappresenta la più grande vittoria di Dio?
Certo non dobbiamo fuggire davanti alle nostre responsabilità,
ho capito Gesù che dobbiamo soffrire, però ti prego con
calma, prima lasciami il tempo per prepararmi pregando.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


venerdì 29 agosto 2014

Il Vangelo del Sabato 30 Agosto 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (25,14-30) anno A.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio,
chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni.
A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno,
secondo le capacità di ciascuno; poi partì.
Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a
impiegarli, e ne guadagnò altri cinque.
Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò
altri due.
Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a
fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle
regolare i conti con loro.
Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne
portò altri cinque, dicendo: "Signore, mi hai consegnato
cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque".
"Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone -,
sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi
parte alla gioia del tuo padrone".
Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e
disse: "Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco,
ne ho guadagnati altri due". "Bene, servo buono e fedele - gli
disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere
su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone".
Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo
talento e disse: "Signore, so che sei un uomo duro, che
mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso.
Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento
sotto terra: ecco ciò che è tuo".
Il padrone gli rispose: "Servo malvagio e pigro, tu sapevi
che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho
sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri
e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse.
Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti.
Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza;
ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha.
E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre;
là sarà pianto e stridore di denti"».
Parola del Signore.
Gli uomini sono davvero strani; sono capaci di rischiare
persino la vita per motivi inutili e passeggeri, ma non
vogliono osare nulla quando si tratta della loro salvezza
eterna e del loro rapporto con il Creatore.
Persino di fronte ad un capitale che non è nostro e che
Lui stesso ci dà e che sono i suoi doni, dimentichiamo
spesso che quei talenti che Dio ci ha donato servono a
fruttificare solo se vengono trafficati.
Il rischio è minimo e la riuscita assicurata, a patto che
non ci nascondiamo di fronte alle esigenze del Vangelo.
Forse anche noi abbiamo l’abitudine di seppellire i doni
che Dio ha messo tra le nostre mani per paura, sfiducia
o calcolo umano.
Scacciamo la paura dal nostro cuore e diamoci da fare.
Attenzione amici, i talenti che abbiamo avuto dal Signore
dobbiamo farli fruttare, non sono nostri, li abbiamo avuti
gratis, investiamoli nel Vangelo per raccoglierne i frutti,
aiutandoci con il concime della preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

  

giovedì 28 agosto 2014

Il Vangelo del Venerdì 29 Agosto 2014

Dal Vangelo secondo Marco (6,17-29) anno A.
In quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare
Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade,
moglie di suo fratello Filippo, perché l'aveva sposata.
Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere
con te la moglie di tuo fratello».
Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere,
ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni,
sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui;
nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia
lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il
suo compleanno, fece un banchetto per i più alti
funzionari della sua corte, gli ufficiali dell'esercito
e i notabili della Galilea.
Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque
a Erode e ai commensali.
Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che
vuoi e io te lo darò».
E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai,
te la darò, fosse anche la metà del mio regno».
Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?».
Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista».
E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta,
dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio,
la testa di Giovanni il Battista».
Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e
dei commensali non volle opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli
fosse portata la testa di Giovanni.
La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò
la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la
fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni,
saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e
lo posero in un sepolcro.
Parola del Signore.
In questo brano si scontrano la coerenza e la limpidezza
di Giovanni con il sopruso e la tenebra del peccato in
cui si trova Erodiade, moglie concubina di Erode.
La vita è in pericolo, ma può Giovanni tacere di
fronte ad un peccato pubblico e conclamato?
No di certo. Bravo Giovanni.
Egli sa che dovrà pagare un prezzo molto alto per le sue
parole, eppure, paradossalmente, la testa di Giovanni
parla molto più dopo la morte che in vita; Giovanni il
Battista continua a profetare anche dopo la sua morte,
e i discepoli raccoglieranno, assieme alle spoglie mortali
del profeta anche la sua eredità.
Non spaventiamoci se, qualche volta, a causa della nostra
testimonianza, dobbiamo soffrire a causa di Gesù;
il premio è pronto per noi, e nessuno potrà toglierci
la gloria che Lui ci ha preparato.
Ne so qualcosa con quello che metto ogni giorno
su queste pagine, ma non prendo paura e nemmeno
muoio soffocato, perciò aiutiamo chi ci vuole far
del male con la nostra preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.



mercoledì 27 agosto 2014

Il Vangelo del Giovedì 28 Agosto 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (24,42-51) anno A.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vegliate, perché non sapete in quale giorno
il Signore vostro verrà.
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse
a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e
non si lascerebbe scassinare la casa.
Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che
non immaginate, viene il Figlio dell'uomo.
Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone
ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo
a tempo debito?
Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà
ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà
a capo di tutti i suoi beni.
Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: "Il mio
padrone tarda", e cominciasse a percuotere i suoi
compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi,
il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui
non se l'aspetta e a un'ora che non sa, lo punirà
severamente e gli infliggerà la sorte che meritano
gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».
Parola del Signore.
La vita è composta da una serie di eventi e di
situazioni che contribuiscono a renderla sempre nuova.
Non si deve dimenticare, però, che essi sono
disposti sapientemente dalla provvidenza di Dio perché
essi ci aiutino a sviluppare un atteggiamento di vigilanza.
Ogni evento è in realtà un mezzo che ci permette di
aprire sulla nostra esistenza uno sguardo di fede;
a che serve fare tante cose, vivere intensamente ogni
esperienza, se poi non siamo attenti alla venuta del Signore?
Egli continua a venire nell’umiltà e nel nascondimento
delle ispirazioni della grazia, fino a che verrà per
farci accedere nel suo regno.
Ma Egli verrà, quando meno ce lo aspettiamo; dobbiamo
avere un cuore vigilante, ed una vita santa, per essere
pronti ad accoglierlo quando busserà alla nostra porta.
È vero, non manda un preavviso e neanche un SMS,
ce lo troveremo sulla soglia di casa all’improvviso,
perciò teniamoci pronti con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.



martedì 26 agosto 2014

Il Vangelo del Mercoledì 27 Agosto 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (23,27-32) anno A.
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: "Guai a voi,
scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri
imbiancati: all'esterno appaiono belli, ma dentro
sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume.
Così anche voi: all'esterno apparite giusti davanti
alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le
tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti,
e dite: "Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri,
non saremmo stati loro complici nel versare il
sangue dei profeti".
Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi
uccise i profeti.
Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri".
Parola del Signore.
Gesù spiega il controsenso in cui vivono i farisei;
essi che venerano i profeti, in realtà hanno nei suoi
confronti lo stesso atteggiamento dei loro padri,
i quali hanno messo a morte quegli uomini che
annunciavano loro una parola di Dio scomoda e
dura da accettare.
Ci sono tanti modi per uccidere un profeta; l’eliminazione
fisica è solo uno dei mezzi per raggiungere lo scopo.
Un profeta si può uccidere con l’indifferenza, con l’ironia,
con le accuse ingiuste e false.
Forse anche noi abbiamo ucciso qualche profeta con il
nostro atteggiamento; magari le persone che ci hanno
detto la verità sui nostri errori, o sui nostri atteggiamenti
sbagliati o peccaminosi.
Di fronte alla parola odierna di Gesù, è necessario non indurire
il cuore, ma mettersi in un atteggiamento di conversione.
È proprio vero, la verità a volte fa davvero molto male,
specialmente quando è diretta e giusta, perciò, apriamo
il cuore e convertiamoci se vogliamo veramente seguire
il Signore, aiutiamoci allora con la preghiera.
 Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

lunedì 25 agosto 2014

Il Vangelo del Martedì 26 Agosto 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (23,23-26) anno A.
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi,
scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla
menta, sull'anéto e sul cumìno, e trasgredite le
prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia,
la misericordia e la fedeltà.
Queste invece erano le cose da fare, senza
tralasciare quelle.
Guide cieche, che filtrate il moscerino
e ingoiate il cammello! 
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno
del bicchiere e del piatto, ma all'interno sono pieni di
avidità e d'intemperanza.
Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere,
perché anche l'esterno diventi pulito!».
Parola del Signore.
Notiamo come Gesù non critichi il valore di certe
tradizioni religiose; quello su cui, invece, il Signore
si scaglia è il fatto che i farisei hanno completamente
sconvolto i criteri di valutazione, fino a far sembrare
indispensabili ciò che, invece, è secondiario e trascurando,
invece, ciò che è di capitale importanza.
Dunque, Dio accetta le offerte legate ai frutti della terra;
ma ciò che Egli accetta con maggiore interessa è la
misericordia che ciascuno di noi riesce ad avere nei
confronti degli altri.
È proprio ciò che ormai i farisei non sapevano più fare;
praticando una serie infinita di piccoli precetti, essi
avevano perso di vista l’essenziale.
E per noi, cosa è davvero importante; accendere candele
in Chiesa o a Medjugorje, e mettere buste con soldi nelle
tasche dei veggenti per avere un privilegio o sotto le statue,
oppure amare Dio e i nostri fratelli, specialmente quelli in difficoltà?
Fate voi, non voglio infierire su certe persone, piuttosto prego per loro.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.