martedì 13 novembre 2012

Il Vangelo del Mercoledì 14 Novembre 2012

Dal Vangelo secondo Luca (17,11-19) anno B.
Lungo il cammino verso Gerusalemme,
Gesù attraversò la Samaria e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro

dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza,
alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro,
abbi pietà di noi!».
Appena li vide, Gesù disse:

«Andate a presentarvi ai sacerdoti».
E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce;
e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non sono stati purificati tutti e dieci?

E gli altri nove dove sono?
Non si è trovato nessuno che tornasse a render gloria a Dio,

all'infuori di questo straniero?». E gli disse:
«Alzati e và; la tua fede ti ha salvato!».

Parola del Signore.
La lebbra è una brutta malattia; ma una ancora peggiore
è quella che ci fa ripiegare su di noi stessi fino ad essere
incapaci di vedere chi ci fa del bene e non ci permette
di dire “grazie” a chi ci mostra amore.
In effetti, persino dire “grazie” a chi ci usa misericordia indica una grande
apertura di cuore verso il prossimo che pochi sanno dimostrare.
La parola “grazie”, del resto, è talmente usata ed abusata che oggi non
abbiamo nemmeno più il senso della gratitudine, per cui spesso, nei confronti del Signore,
siamo proprio come i nove ex lebbrosi che non tornarono da Gesù per ringraziarlo.
Cosa significa davvero essere grati a qualcuno per il bene che abbiamo ottenuto?
Se pian piano riflettiamo con attenzione,
troveremo la risposta e capiremo il bene che Dio ci fa.
Tante volte facciamo tanta strada per raccomandarci a qualche Santo,
viaggi e pellegrinaggi per andare nei Santuari a pregare per chiedere un miracolo,
richiesta di aiuto nella preghiera a destra e a manca; poi ottenuto quello
che desideravamo dal Signore, dimentichiamo tutto in fretta e andiamo
a divertirci invece di andare a ringraziare; “grazie” lo abbiamo rimosso dal nostro
vocabolario; riflettiamo su questa parabola “grazie”, e incominciamo a pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come

noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


 

Nessun commento:

Posta un commento