martedì 18 dicembre 2012

Il Vangelo del Mercoledì 19 Dicembre 2012

Dal Vangelo secondo Luca (1,5-25) anno C.
Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un
sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abìa,
e aveva in moglie una discendente di Aronne
chiamata Elisabetta.
Erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili

tutte le leggi e le prescrizioni del Signore.
Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile

e tutti e due erano avanti negli anni.
Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore

nel turno della sua classe,
secondo l'usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare

nel tempio per fare l'offerta dell'incenso.
Tutta l'assemblea del popolo pregava fuori nell'ora dell'incenso.
Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso.
Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore.
Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata

esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni.
Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita,
poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti,

sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre
e ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro Dio.
Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre

i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare
al Signore un popolo ben disposto».
Zaccaria disse all'angelo: «Come posso conoscere questo?

Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni».
L'angelo gli rispose: «Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio

e sono stato mandato a portarti questo lieto annunzio.
Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno,

perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo».
Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo

indugiare nel tempio.
Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel

tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa.
Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta

per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore,
nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini».
Parola del Signore.
Che significato dare al silenzio a cui viene costretto Zaccaria?
Egli, sicuramente non ha manifestato grande fede nella parola di Dio,
per cui in qualche modo egli ha quasi ostacolato la sua volontà.
Ma quel silenzio ha anche un altro significato; per capire le cose di Dio
e la loro grandezza, c’è bisogno di tacere e di farsi avvolgere dal silenzio,
che è l’amico migliore delle opere di Dio.
Vogliamo capire qualcosa del Natale che stiamo per vivere?
Spegniamo la televisione e la radio, spegniamo il computer, chiudiamo
le orecchie ai rumori del mondo e cerchiamo di distrarci il meno possibile;
sarà quello il modo per vivere davvero un buon Natale ed evitare di cadere,
come ogni anno, nella banalità del natale tarocco; la nascita di Gesù non è un
fatto da ricreare con la magia del Natale, ma deve spingerci alla conversione.
Bene, convertiamoci al vero Natale, non perdiamo tempo, per non ritrovarci
come il povero Zaccaria, senza parola, cominciamo con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come

noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


 

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