domenica 5 ottobre 2014

Il Vangelo del Lunedì 6 Ottobre 2014

Dal Vangelo secondo Luca (10,25-37) anno A.
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per
mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che
cosa devo fare per ereditare la vita eterna?».
Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge?
Come leggi?».
Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con
tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta
la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo
come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene;
fa' questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi
è mio prossimo?».
Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme
a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono
via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono,
lasciandolo mezzo morto.
Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima
strada e, quando lo vide, passò oltre.
Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre.
Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli
accanto, vide e ne ebbe compassione.
Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino;
poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo
e si prese cura di lui.
Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede
all'albergatore, dicendo: "Abbi cura di lui; ciò che
spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno".
Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che
è caduto nelle mani dei briganti?».
Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui».
Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' così».
Parola del Signore.
Se cercassimo di giustificarci un po’ meno davanti a Dio,
con le nostre presunte convinzioni, riusciremmo a
comprendere cosa Lui vuole insegnarci; per riconoscere
negli altri un prossimo, e non più uno sconosciuto ostile
a noi, ci si deve sottoporre ad un processo di purificazione
molto profondo.
Anzitutto, si deve mettere da parte la fretta; come si fa ad
accorgersi degli altri e delle loro sofferenze si si è sempre
preda di una fretta che ci fa correre  senza mai fermarsi?
Poi si deve imparare a versare sulle ferite degli altri due
balsami molto efficaci per guarire certe ferite;
l’accoglienza e l’ascolto.
Accogliere una persona e darle ascolto è una forma molto
semplice e bella di capacità di farsi carico delle sofferenze altrui.
Impariamo da Gesù, è venuto su questa terra per condividere
tutte le nostre sofferenze, perciò sa cosa vuol dire soffrire,
ed allora accogliamo anche noi chi soffre e restiamo al loro
fianco per sostenerli, non sarà facile, si può fare se ci
aiutiamo con la preghiera.
 Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i
nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli
dei secoli. Amen.
Buona giornata.
A Sabato prossimo amici, vi ricordo a Medjugorje.



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