domenica 19 ottobre 2014

Il Vangelo del Lunedì 20 Ottobre 2014

Dal Vangelo secondo Luca (12,13-21) anno A.
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro,
di' a mio fratello che divida con me l'eredità».
Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito
giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani
da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell'abbondanza,
la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un
uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante.
Egli ragionava tra sé: "Che farò, poiché non ho
dove mettere i miei raccolti?
Farò così-disse-: demolirò i miei magazzini e ne
costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il
grano e i miei beni.
Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione
molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia,
bevi e divèrtiti!".
Ma Dio gli disse: "Stolto, questa notte stessa ti
sarà richiesta la tua vita.
E quello che hai preparato, di chi sarà?".
Così è di chi accumula tesori per sé e non si
arricchisce presso Dio».
Parola del Signore.
L’esperienza della morte, per noi, ha a che fare con
la sua dimensione più immediata, che è quella fisica.
Ma anche il peccato ha l’effetto di produrre morte
dentro di noi, anche se non ce ne accorgiamo e,
a volte, non ne siamo nemmeno coscienti.
Questa morte si manifesta nell’impossibilità di
aprirci alla luce che viene direttamente da Dio
e di vivere nella sapienza che scende dall’alto.
Proprio per salvarci da questa morte interiore,
Dio ha mandato suo Figlio Gesù, che spezza
la catena del peccato e della distruzione per
aprire nuove prospettive di luce e di vita.
L’effetto di questa risurrezione sono le opere buone.
Quindi, se esse ci sono nelle nostra vita, manifestano
un’esistenza da risorti e viventi in Cristo.
Ma attenzione, purtroppo spesso ce ne dimentichiamo,
perché entra in noi la cupidigia e ci fa sbagliare strada.
Ma la cupidigia non è solo di chi è avaro, essa non
tocca solo che possiede tanto.
La cupidigia non è legata a quanto si ha, ma a quanto
si è attaccati ai propri averi.
Dunque, possiamo anche avere poco; ma se a quel
poco abbiamo attaccato il nostro cuore, siamo proprio
come l’uomo del Vangelo di oggi.
Pensiamo di essere immuni da questa schiavitù?
Pensiamo a quante famiglie, ancora oggi, vivono
nella stessa situazione dei due fratelli che andarono
da Gesù; fratelli e sorelle che non hanno relazioni
per anni per questioni di denaro da dividere.
Dio non voglia che anche noi abbiamo una situazione
del genere in casa; se così fosse, chiediamoci se non
è a causa del nostro attaccamento alle cose materiali
e al denaro; per esso rischiamo di distruggere le
persone che ci amano.
Non facciamo anche noi come i fratelli che dovevano
dividere l’eredità, mettiamoci d’accordo senza litigare,
se è difficile, aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i
nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli
dei secoli. Amen.
Buona giornata.


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