giovedì 24 aprile 2014

Il Vangelo del Venerdì 25 Aprile 2014

Dal Vangelo secondo Giovanni (21,1-14) anno A.
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade.
E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo,
Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli.
Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare».
Gli dissero:«Veniamo anche noi con te».
Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si
erano accorti che era Gesù.
Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?».
Gli risposero: «No».
Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete».
La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci.
Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!».
Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno
ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare.
Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena
di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane.
Disse loro Gesù:«Portate un po' del pesce che avete preso ora».
Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di
centocinquantatré grossi pesci.
E benché fossero tanti, la rete non si spezzò.
Gesù disse loro: «Venite a mangiare».
E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano
bene che era il Signore.
Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce.
Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli,
dopo essere risorto dai morti.
Parola del Signore.
Gesù Signore chiama i suoi più cari amici con un appellativo pieno
di tenerezza e d’amore; figlioli.
Egli li considera come figli, partoriti sul Calvario e nutriti con il suo
Corpo durante l’Ultima Cena.
Per questo, il Cristo fa ciò che ogni buona madre fa con i suoi figli;
prepara loro da mangiare.
Proprio in quel contesto così familiare e amichevole, i discepoli vedono
ancora una volta la rivelazione della potenza del Cristo risorto.
Gesù riserva anche a noi quest’appellativo pieno d’amore;
ci chiama figli tutte le volte che noi lo riceviamo nell’Eucaristia e tutte
le volte che ci facciamo lavare dal peccato con la sua grazia.
Dunque, non abbiamo il diritto di dire che Egli non si ricorda di noi,
o che abbia altro a cui pensare quando soffriamo.
Egli è la nostra madre premurosa che ci protegge e ci nutre.
Qual è il nostro nutrimento? L’Eucaristia, che è un suo grande dono d’amore,
per questo ringraziamolo sempre con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


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