martedì 15 aprile 2014

Il Vangelo del Mercoledì 14 Aprile 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (26,14-25) anno A.
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta,
andò dai capi dei sacerdoti e disse:«Quanto volete darmi
perché io ve lo consegni?».
E quelli gli fissarono trenta monete d'argento.
Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnare Gesù.
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù
e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu
possa mangiare la Pasqua?».
Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: "Il Maestro dice:
Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli"».
I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici.
Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà».
Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno
a domandargli: «Sono forse io, Signore?».
Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto,
è quello che mi tradirà.
Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a
quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito!
Meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!». Giuda,
il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?».
Gli rispose: «Tu l'hai detto».
Parola del Signore.
È triste vedere a quale fine si autocondanna Giuda.
Egli, ormai completamente accecato dalla sua brama di possesso
e deluso dal fatto che Gesù non ha corrisposto alle sue manie
di grandezza, lo vende al sinedrio.
Di per sé, è già odioso considerare il tradimento di un amico;
ma quanto più odioso è il tradimento, se colui che si tradisce
è la stessa persona che, solo qualche minuto prima, ha chiamato
amico proprio colui che lo tradirà.
Dobbiamo fare molta attenzione, nella nostra vita, barattare l’amicizia
di Gesù per altre cose è molto più comune di quanto noi pensiamo.
Il compromesso, il rispetto umano e il calcolo conveniente ci fanno
mettere da parte con disinvoltura la nostra presunta amicizia con Lui,
e gli riserviamo nuovamente l’esperienza del tradimento.
Attenzione perciò, perché quando cadiamo nel peccato automaticamente
tradiamo Gesù, per non cadere nella tentazione preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

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