mercoledì 30 aprile 2014

Il Vangelo del Giovedì 1 Maggio 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (13,54-58)  anno A.
In quel tempo, Gesù, venuto nella sua patria, insegnava
nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove
gli vengono questa sapienza e i prodigi?
Non è costui il figlio del falegname?
E sua madre, non si chiama Maria?
E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda?
E le sue sorelle, non stanno tutte da noi?
Da dove gli vengono allora tutte queste cose?».
Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non
nella sua patria e in casa sua».
E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
Parola del Signore.
Gesù torna in “patria”.
Lo ammirano tutti, ma non lasciano che la sua Parola giunga sino al loro cuore.
È ben conosciuto, sanno chi è; fa parte del loro gruppo.
Come può avere autorità sulla loro vita?
Il problema non è ammirare Gesù ma accoglierlo come
Maestro e Signore della propria vita.
I concittadini di Nazareh non vedono il Lui il Figlio di Dio, colui che può salvarli,
ma solo uno che già conoscono e che non può dire nulla alla loro vita.
È la condizione nella quale possono cadere tutti coloro che pensano
di conoscere già il Signore.
Costoro credono di non aver più bisogno  di ascoltare il Vangelo, 
e tanto meno di dover cambiare la propria vita.
È la tentazione di tanti cristiani; sentirsi già, e per diritto di
nascita, “concittadini” di Gesù.
E così possiamo diventare come quegli abitanti di Nazareth; increduli.
E Gesù può ancora ripetere, amaramente: “Un profeta non è
disprezzato se non nella sua patria e in casa sua”.
E triste è la conclusione di Matteo: “Non fece molti miracoli a
causa della loro incredulità”.
Non dice; Gesù non volle; ma, non fece miracoli perché non c’era fede.
Senza la fede, anche Dio è come bloccato, anche Lui fa quel che può.
Perciò non facciamo come i paesani di Gesù, riconosciamolo per quello
che è aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

martedì 29 aprile 2014

Il Vangelo del Mercoledì 30 Aprile 2014

Dal Vangelo secondo Giovanni (3,16-21) anno A.
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto
amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque
crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per
condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato
per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già
stato condannato, perché non ha creduto nel nome
dell'unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini
hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere
erano malvagie.
Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce
perché le sue opere non vengano riprovate.
Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia
chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Parola del Signore.
Venire alla luce; è questo l’ultimo sforzo che il Signore ci chiede
perché egli possa vivere in noi.
Come egli stesso osserva, spesso anche noi siamo legati alle
opere delle tenebre, per cui preferiamo restare nel buio piuttosto
che lasciarci illuminare da lui, che è la luce vera.
Uscire dalle tenebre è una questione di coraggio, che implica
molta fede; si tratta di credere che egli possa guarire le ferite
profonde che il male e il peccato lasciano in noi per lasciare
che sia lui a vivere in noi.
Questo, del resto, è il dinamismo spirituale del Battesimo;
Nicodemo non poteva ancora capire la grande grazia operata
dal Sacramento più importante istituito da Cristo.
Ma noi sì; per questo ogni giorno viviamo la grazia battesimale
con gioia per vivere sempre nella luce.
Perciò, illuminiamo la nostra vita ogni giorno
con la luce della Parola e della preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

lunedì 28 aprile 2014

Il Vangelo del Martedì 29 Aprile 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (11,25-30) anno A.
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore
del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai
sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre,
perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio
se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e
colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono
mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita.
Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Parola del Signore.
È la prima volta che Gesù parla del Padre suo
come “Signore del cielo e della terra”.
Vuole sottolineare la solennità di questa preghiera.
Mentre riconosce e manifesta la grandezza del Padre,
Gesù lo ringrazia perché si è chinato sui piccoli rivelando loro
il mistero dell’amore, quel mistero nascosto da secoli ai
sapienti e che neppure gli intelligenti comprendono.
Tale mistero è Gesù stesso inviato sulla terra a salvare gli
uomini dal potere del male e della morte.
Ed è “piaciuto a Dio” salvare gli uomini partendo dai più
piccoli e dai più deboli.
C’è in tutta la Scrittura come un filo rosso; la preferenza
di Dio per i poveri e i deboli.
È di qui che Dio parte per salvare il mondo.
La stessa vicenda dei discepoli è una manifestazione di questo
disegno di Dio; essi, gente semplice e disprezzata, sono stati
scelti da Gesù come apostoli del regno.
Non solo ha rivelato loro il mistero della salvezza; lo ha loro
affidato perché lo manifestassero a tutti.
Gesù volge quindi lo sguardo alle folle che lo circondano e
dice: “Venite a me, voi tutti, che siete stanchi”.
Ancora una volta, mostra ai discepoli il cammino del regno;
raccogliere i deboli imparando da lui ad essere miti ed umili di cuore.
La vita con Gesù è soave e leggera; dura e pesante è la vita secondo il mondo.
Ed allora seguiamo Gesù, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata..

Il Vangelo del Lunedì 28 Aprile 2014

Dal Vangelo secondo Giovanni (3,1-8) anno A.
Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei.
Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei
venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi
segni che tu compi, se Dio non è con lui».
Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non
nasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio».
Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio?
Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua
madre e rinascere?».
Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce
da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato
dallo Spirito è spirito.
Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall'alto.
Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove
viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Parola del Signore.
Nicodemo è sinceramente spinto a cercare la verità e per
questo si rivolge a Colui che è l’incarnazione di essa.
Ma egli, per capire davvero cosa voglia dire Gesù, deve avere
il coraggio di rinascere nuovamente.
È un modo per dire che deve assumere un nuovo criterio di
relazione con Dio, che è certamente diverso da quello a cui
era abituato, rapportandosi al Dio d’Israele.
Anche noi, come questo personaggio, abbiamo continuamente
di rinascere dall’acqua e dallo Spirito, perché c’è sempre il
rischio di chiudersi nelle nostre anguste prospettive umane
e di non accogliere la grazia che dio ci dona in Cristo.
In questo tempo di Pasqua, chiediamo nuovamente e con
fede di fare quest’esperienza, per essere davvero discepoli
convinti di Gesù, per fare questo dobbiamo aiutarci
con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata..

sabato 26 aprile 2014

Il Vangelo della 2° Domenica di Pasqua 27 Aprile 2014

Dal Vangelo secondo Giovanni (20,19-31) anno A.
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano
chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore
dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: "Pace a voi!".
Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco.
E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi!
Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi".
Detto questo, soffiò e disse loro: "Ricevete lo Spirito Santo.
A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati;
a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati".
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Didimo, non era con loro quando
venne Gesù.
Gli dicevano gli altri discepoli: "Abbiamo visto il Signore!".
Ma egli disse loro: "Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi
e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia
mano nel suo fianco, io non credo".
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro
anche Tommaso.
Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: "Pace a voi!".
Poi disse a Tommaso: "Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani;
tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo
ma credente!".
Gli rispose Tommaso: "Mio Signore e mio Dio!".
Gesù gli disse: "Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli
che non hanno visto e hanno creduto!".
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non
sono stati scritti in questo libro.
Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo,
il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Parola del Signore.
Nonostante l’evidenza possa farci pensare il contrario, noi viviamo
uno stato di beatitudine maggiore di quello che hanno vissuto gli Apostoli.
Infatti, noi rientriamo nella categoria indicata da Gesù; siamo cioè quelli
che credono in Lui senza averlo visto di persona.
Del resto, nemmeno la presenza fisica del Signore è garanzia di un
rapporto profondo e vivo con Lui; ne è dimostrazione il fatto che
gli stessi Apostoli, che hanno vissuto materialmente con Cristo
per tanto tempo, spesso hanno dimostrato di non aver capito
il dono che avevano ricevuto stando con Lui.
Dunque, senza la fede che è dono di Dio non si può comprendere
la presenza e l’azione del Risorto nella nostra vita, questa fede ci
dà uno sguardo più acuto di quello dei contemporanei di Gesù.
Perciò, ringraziamolo pregando.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata..

venerdì 25 aprile 2014

Il Vangelo del Sabato 26 Aprile 2014

Dal Vangelo secondo Marco (16,9-15) anno A.
Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato,
Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale
aveva scacciato sette demòni.
Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui
ed erano in lutto e in pianto.
Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei,
non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro,
mentre erano in cammino verso la campagna.
Anch'essi ritornarono ad annunciarlo agli altri;
ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola,
e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore,
perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto.
E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate
il Vangelo a ogni creatura».
Parola del Signore.
L’evangelista Marco, dando un riassunto delle apparizioni
di Gesù Risorto, dice che, tanto alla testimonianza di
Maria Maddalenna quanto a quella dei discepoli di Emmaus,
gli apostoli non vollero credere.
Si tratta di una resistenza alla fede che a volte si annida anche in noi.
Siamo fatti per la gioia, tuttavia la tentazione è spesso quella
di chiuderci nelle nostre tristezze, travolti dal “qui e ora” delle
preoccupazioni del momento non pienamente investite da
quel motivo forte di gioia che è la fede in Gesù Risorto.
Il cuore intristisce e non sa più amare, invece di lanciarsi con
fede e abbandono in Gesù crocifisso e risorto.
Affinchè la fede si esprima nella franchezza dell’annuncio,
occorre apertura, intuizione, intelligenza, virtù, fiducia,
amore, e molta volontà, lavoro e perseveranza,
poi non guasta anche un po di preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata..


giovedì 24 aprile 2014

Il Vangelo del Venerdì 25 Aprile 2014

Dal Vangelo secondo Giovanni (21,1-14) anno A.
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade.
E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo,
Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli.
Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare».
Gli dissero:«Veniamo anche noi con te».
Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si
erano accorti che era Gesù.
Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?».
Gli risposero: «No».
Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete».
La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci.
Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!».
Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno
ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare.
Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena
di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane.
Disse loro Gesù:«Portate un po' del pesce che avete preso ora».
Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di
centocinquantatré grossi pesci.
E benché fossero tanti, la rete non si spezzò.
Gesù disse loro: «Venite a mangiare».
E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano
bene che era il Signore.
Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce.
Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli,
dopo essere risorto dai morti.
Parola del Signore.
Gesù Signore chiama i suoi più cari amici con un appellativo pieno
di tenerezza e d’amore; figlioli.
Egli li considera come figli, partoriti sul Calvario e nutriti con il suo
Corpo durante l’Ultima Cena.
Per questo, il Cristo fa ciò che ogni buona madre fa con i suoi figli;
prepara loro da mangiare.
Proprio in quel contesto così familiare e amichevole, i discepoli vedono
ancora una volta la rivelazione della potenza del Cristo risorto.
Gesù riserva anche a noi quest’appellativo pieno d’amore;
ci chiama figli tutte le volte che noi lo riceviamo nell’Eucaristia e tutte
le volte che ci facciamo lavare dal peccato con la sua grazia.
Dunque, non abbiamo il diritto di dire che Egli non si ricorda di noi,
o che abbia altro a cui pensare quando soffriamo.
Egli è la nostra madre premurosa che ci protegge e ci nutre.
Qual è il nostro nutrimento? L’Eucaristia, che è un suo grande dono d’amore,
per questo ringraziamolo sempre con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


lunedì 21 aprile 2014

Il Vangelo del Martedì 22 Aprile 2014.

Dal Vangelo secondo Giovanni (20,11-18) anno A.
In quel tempo, Maria stava all'esterno, vicino al sepolcro, e piangeva.
Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in
bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi,
dove era stato posto il corpo di Gesù.
Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?».
Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l'hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva
che fosse Gesù.
Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?».
Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai
portato via tu, dimmi dove l'hai posto e io andrò a prenderlo».
Gesù le disse: «Maria!».
Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!».
Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre;
ma va' dai miei fratelli e di' loro: "Salgo al Padre mio
e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro"».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!»
e ciò che le aveva detto.
Parola del Signore.
Maria di Màgdala non aveva un passato di cui vantarsi e, per di più,
la testimonianza di una donna non valeva affatto.
Eppure, Gesù decide di apparire proprio a lei.
Quanto amore affettuoso ci dev’essere stato nell’intonazione
della voce di Gesù, quando ha pronunciato il nome di Maria.
Ella riconosce il Maestro e si getta ai suoi piedi, con riconoscenza e amore.
Chissà con quanto amore Gesù pronuncia il nostro nome ogni giorno!
Il problema, forse, è che noi non rispondiamo con la stessa gioia
e riconoscenza della Maddalena.
Distratti come siamo da mille cose, non abbiamo il coraggio di fermarci
un attimo per ascoltare la voce di Colui che, nel profondo del nostro cuore,
ci parla e ci rivolge parole di salvezza.
Proviamo ad ascoltarlo un po’ di più, e anche noi faremo l’esperienza
gioiosa della Maddalena.
Ecco il nostro problema, corriamo troppo, va a finire che prima o poi perdiamo
le ruote ed allora diventa un guaio, dedichiamo qualche momento della nostra
giornata a Gesù, come ha fatto la Maddalena, riscopriremo la vera gioia,
aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Santa Pasqua.

domenica 20 aprile 2014

Il Vangelo del Lunedì dell’Angelo 21 Aprile 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (28,8-15) anno A.
In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore
e gioia grande, le donne corsero a dare l'annuncio ai suoi discepoli.
Ed ecco Gesù venne loro incontro e disse: "Salute a voi".
Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono.
Allora Gesù disse loro: "Non temete; andate ad annunciare
ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno".
Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero
in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto.
Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati,
diedero una buona somma di denaro ai soldati dicendo: "Dichiarate
così: "I suoi discepoli sono venuti di notte e l'hanno rubato,
mentre noi dormivamo".
E se mai la cosa venisse all'orecchio del governatore, noi lo
persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione".
Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute.
Così questo racconto si è divulgata fra i Giudei fino ad oggi.
Parola del Signore.
Nemmeno la luce del Risorto può entrare nei cuori e nelle vite
di coloro che non vogliono accoglierlo.
Nonostante tutto l’accaduto, i giudei e i soldati romani continuano
a sostenere una patetica commedia pur di non ammettere l’evidenza.
Certe volte ci chiediamo come mai Dio non intervenga con un miracolo
o un segno forte nella vita di tante persone; in fondo, pensiamo spesso,
un miracolo o un segno del genere potrebbe scuotere la coscienza.
Invece, se Dio non lo fa è semplicemente perché Egli sa che ciò sarebbe
perfettamente inutile, anzi, aumenterebbe ancora di più la loro responsabilità.
Nessuno può forzare il cuore di chi ha già deciso di non dare spazio alla
salvezza di Gesù.
Essi si autocondannano a essere esclusi dalla sua amicizia.
Non aspettiamo il miracolo per convertirci, crediamo al Risorto per
non perdere l’amicizia del Signore, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

sabato 19 aprile 2014

Il Vangelo della Domenica di Pasqua 20 Aprile 2014

Dal Vangelo secondo Giovanni (20,1-9) anno A.
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò
al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide
che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo,
quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il
Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro.
Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più
veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel
sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato
sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per
primo al sepolcro, e vide e credette.
Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura,
che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Parola del Signore.
Viviamo la Pasqua con grande gioia.
Cristo è risorto! Celebriamola nella gioia e nell'amore.
Oggi, Gesù Cristo ha vinto la morte, il peccato, la tristezza; e ci ha aperto
le porte della vita nuova, la vera vita, quella che lo Spirito Santo ci dà
per pura grazia. Che nessuno sia triste!
Cristo è la nostra Pace e il nostro Cammino per sempre.
Il grande segno che oggi ci dà il Vangelo è che la tomba di Gesù è vuota.
Non dobbiamo più cercare tra i morti colui che vive, perché è risorto.
E i discepoli, che dopo lo vedranno Risorto, vale a dire, lo sperimenteranno
vivo in un incontro di fede meraviglioso, comprendono che c’è un vuoto
nel luogo della sua sepoltura.
La tomba vuota e le apparizioni saranno i grandi segni per la fede del credente.
Il Vangelo dice che «entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo
al sepolcro, e vide e credette» (Gv 20,8).
Compresero che quel vuoto e, allo stesso tempo, quel lenzuolo funebre e quel
sudario piegato ordinatamente erano piccoli segni del passaggio di Dio,
della nuova vita.
L'amore sa capire ciò che gli altri non capiscono, basta dei piccoli segni.
"Il vedere e credere" dei discepoli che devono essere anche nostri.
Rinnoviamo la nostra fede pasquale.
Che Cristo sia in tutto il nostro Signore.
Lasciamo che la sua Vita vivifichi la nostra e rinnoviamo la grazia
battesimale che abbiamo ricevuto.
Cerchiamo di essere apostoli e discepoli suoi.
Facciamoci guidare dall'amore e annunciamo a tutto il mondo la gioia
di credere a Gesù Cristo.
Siamo testimoni fedeli della sua Risurrezione.
Non cerchiamo più tra i morti, convertiamoci alla gioia
del Cristo Risorto aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Santa Pasqua.