giovedì 31 luglio 2014

Il Vangelo del Venerdì 1 Agosto 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (13,54-58) anno A.
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava
nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e
diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi?
Non è costui il figlio del falegname?
E sua madre, non si chiama Maria?
E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda?
E le sue sorelle, non stanno tutte da noi?
Da dove gli vengono allora tutte queste cose?».
Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non
nella sua patria e in casa sua».
E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
Parola del Signore.
È veramente difficile per Dio portare la salvezza e la
liberazione lì dove c’è solo indifferenza ed ostilità.
Ma a  questo si aggiunge anche il dolore di essere rifiutati
proprio da coloro dai quali si aspetterebbe un’accoglienza
ed un’apertura incondizionata.
Purtroppo, nemmeno Gesù viene risparmiato da un trattamento
simile, e Matteo sottolinea il fatto che essi addirittura
si scandalizzavano di Lui.
Gesù era cioè per loro un ostacolo che non permetteva di vivere
la vera fede nel Dio dei loro padri.
Essi, ciechi ed ottusi, si precludono da soli la possibilità di
essere destinatari principali della benevolenza di Dio.
Facciamo molta attenzione, affinchè anche noi non ci troviamo
a fare il loro stesso errore impedendo a Gesù di fare meraviglie per noi.
Umiltà amici, se vogliamo riuscire a credere a Gesù, senza
compromessi, per non impedire al Signore di non poter meraviglie
in noi, perciò non abbandoniamo la preghiera che è la nostra forza.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

mercoledì 30 luglio 2014

Il Vangelo del Giovedì 31 Luglio 2014

D
al Vangelo secondo Matteo (13,47-53) anno A.
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata

nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci.
Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono
a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano
via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo.
Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li
getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì».
Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo
del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae
dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Terminate queste parabole, Gesù partì di là.
Parola del Signore.
La domanda di Gesù sembra quasi ironica.
Il Signore che sa bene quanto sia difficile per noi comprendere
le realtà celesti e i misteri del regno, si serve di una serie di
similitudini per capire un po’ di più del regno di Dio.
La sua domanda serve a sincerarsi che tali esempi siano stati capiti.
Ma Egli sa bene anche che solo attraverso l’esperienza vissuta
giorno per giorno è possibile fare davvero conoscenza di questo regno.
Massima disponibilità ed attenzione sono necessari per
comprendere le parole di Gesù.
Per adesso, gli apostoli hanno ascoltato le parabole ricche di sapienza
e di furbizia del Cristo, ma un giorno saranno loro stessi a dover
trasmettere il significato profondo del messaggio comunicato loro dal Maestro.
Abbiamo capito cosa succede ad ognuno di noi, alla fine dei tempi?
Bene, diamoci da fare allora, non possiamo aspettare, noi abbiamo
ricevuto dagli apostoli la parola del Signore, il nostro dovere è donarlo
agli altri, per non essere gettati via, ed allora iniziamo con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


martedì 29 luglio 2014

Il Vangelo del Mercoledì 30 Luglio 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (13,44-46) anno A.
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno
dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo;
un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia,
vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va
in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande
valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».
Parola del Signore.
Gesù è uno dei migliori esponenti della sapienza ebraica,
in quanto come tutti i grandi maestri, Egli è in grado di
trasmettere le verità più grandi e profonde per mezzo
di storielle semplici, tratte dalla vita quotidiana.
Eppure, è proprio in questa quotidianità che si nasconde
il prodigio del regno di Dio; esso è anzitutto dono gratuito
che Dio stesso dona a chi dispone il suo cuore a riceverlo.
Ma esso è anche ricerca ed impegno per tutti coloro che non
si accontentano della vita così com’è, ma cercano qualcosa
di più, di meglio e di più significativo.
È Dio la vera felicità del cuore, ma per scoprirlo si deve
accogliere il suo regno senza riserve; impariamo a riconoscere
i segni della sua venuta in ogni attimo della nostra vita.
Per noi sarà la perla preziosa, e scopriremo l’amore del Signore,
perciò immergiamoci nella preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


lunedì 28 luglio 2014

Il Vangelo del Martedì 29 Luglio 2014

Dal Vangelo secondo Giovanni (11,19-27) anno A.
In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria
a consolarle per il fratello.
Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro;
Maria invece stava seduta in casa.
Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello
non sarebbe morto!
Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio,
Dio te la concederà».
Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So
che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno».
Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me,
anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno.
Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo,
il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Parola del Signore.
Il Signore chiede a Marta un grande atto di fiducia nella sua potenza.
La donna, infatti, è chiamata ad accogliere un modo di credere
in Dio totalmente differente da quello che aveva; la fede nella
risurrezione dei morti era un dato certo per lei, secondo
la tradizione religiosa del suo tempo.
Ma Gesù le chiede un atto di fede ancora più grande; Egli le dice
che è Lui la risurrezione e la vita, e suo fratello già vive in Lui,
unito al mistero della sua stessa morte e risurrezione,
che Lazzaro ha in qualche modo già anticipato.
Marta deve fare un vertiginoso salto nel buio e credere
nella parola di Gesù.
Per questo la donna diviene modello di fede e di santità;
chiediamo a Marta di Betania la luce e la forza per credere nel Signore,
anche di fronte alla morte.
Certo che non è facile, è veramente un salto nel buio, ,a se ci
fidiamo del Signore, non dobbiamo avere paura, perciò gettiamoci
ad occhi chiusi fra le braccia del Signore e se facciamo fatica,
aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

domenica 27 luglio 2014

Il Vangelo del Lunedì 28 Luglio 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (13,31-35) anno A.
In quel tempo, Gesù espose alla folla un'altra parabola,
dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape,
che un uomo prese e seminò nel suo campo.
Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto,
è più grande delle altre piante dell'orto e diventa un albero,
tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un'altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito,
che una donna prese e mescolò in tre misure di farina,
finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava
ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato
detto per mezzo del profeta: «Aprirò la mia bocca con parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
Parola del Signore.
La natura è piena di esempi di come certe cose, apparentemente
piccole ed insignificanti possiedono in sé una forza tale che
stupiscono chi le osserva.
Un granello di senapa ed un pugnetto di lievito sono gli esempi
più quotidiani e feriali a coi potremmo pensare.
Eppure, Gesù se ne serve proprio per far capire quale sia
la caratteristica del regno di Dio.
Esso è una realtà così normale e nascosta che non attrae
gli sguardi curiosi dei più.
Eppure, esso con il tempo e la pazienza cresce a dismisura
fino a diventare un albero.
Possiamo essere anche noi, fermenti di amore e di riconciliazioni
per tutti coloro che ci avvicinano.
Così, anche loro potranno sperimentare la grande forza del regno di Dio
che ha delle leggi e si espande con un criterio differente da quelli umani.
Siamo piccoli, insignificanti agli occhi della gente? Non fa niente,
l’importante è essere pieni dell’amore del Signore, e così potremo
diventare grandi di fronte a tutte quelle persone che incontriamo,
offrendo loro il nostro amore, per farlo dobbiamo immergerci nella preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.



sabato 26 luglio 2014

Il Vangelo della 17° Domenica del Tempo Ordinario 27 Luglio 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (13,44-52) anno A.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei
cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo
lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti
i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in
cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore,
va, vende tutti i suoi averi e la compra.
Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare,
che raccoglie ogni genere di pesci.
Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere,
raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi.
Così sarà alla fine del mondo.
Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno
nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì».
Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo
del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae
dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Parola del Signore.
Alla fine di questo brano, Gesù provoca i suoi ascoltatori,
e anche no,i con una domanda precisa.
Dopo averlo ascoltato, essi devono dimostrare che hanno
capito, cioè il Cristo vuole che essi non si lascino soltanto
affascinare dalle sue parole, senza però giungere ad un
comportamento risolutivo in merito.
Dunque, non basta ascoltare, ma si deve comprendere
quale sia la condotta da assumere per poter godere di questo
regno così misterioso, eppure così vicino a ciascuno.
Solo chi ha capito davvero gli insegnamenti di Gesù è in grado
di prendere dal tesoro della sacra Scrittura quell’insegnamento
che porta sulla via della vita.
Siamo dunque, invitati anche noi a capire con la mente ed il cuore
l’importanza del dono che Gesù ci fa, per poter godere di questo tesoro.
Caccia al tesoro allora, nella Parola di Gesù, aiutiamoci però con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


venerdì 25 luglio 2014

Il Vangelo del Sabato 26 Luglio 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (13,16-17) anno A.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Beati i vostri
occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano.
In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno
desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro,
e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!».
Parola del Signore.
La massima felicità, secondo Gesù, consiste nell’avere gli
occhi e le orecchie ed usarle nel modo giusto.
Il Signore invita cioè i suoi discepoli a fare attenzione a quanto si
svolge sotto i loro occhi, per non perderne il profondo significato salvifico.
Tutti coloro che avevano saputo leggere le scritture hanno
intravisto in esse il Messia; ora, essi hanno sotto gli occhi colui che tanti
avevano atteso, ma senza avere avuto la possibilità di vederlo o sentirlo.
La stessa beatitudine è destinata a noi, a patto che noi non siamo
superficiali; altrimenti, potremo rischiare di fare la fine dei contemporanei
di Gesù, che non si accorsero di colui che gli si poneva davanti, e lo rifiutarono.
È sempre utile destare il cuore per mezzo della preghiera,
che ci fa essere svegli e vigili.
Non c’è niente da aggiungere, occhi vigili, per non perdere il momento
di poter vedere Gesù che passa, perciò preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


giovedì 24 luglio 2014

Il Vangelo del Venerdì 25 Luglio 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (20,20-28) anno A.
In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedeo
con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa.
Egli le disse: «Che cosa vuoi?».
Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua
destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno».
Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete.
Potete bere il calice che io sto per bere?».
Gli dicono: «Lo possiamo».
Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla
mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per
coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli.
Ma Gesù li chiamò a sé e disse:«Voi sapete che i governanti
delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono.
Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi,
sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi,
sarà vostro schiavo.
Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire,
ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore.
Uno dei discorsi più duri che Dio ci fa e che noi facciamo sempre
fatica ad accettare è il fatto che Egli ci chiami a condividere non
tanto gli onori e la gloria, quanto il dono di sé fino alla morte.
Anche coloro che stettero a stretto contatto con Gesù e che
poterono ascoltarne i discorsi più profondi, fecero questa fatica.
Giacomo e Giovanni, forse sentendosi in qualche modo prediletti
da Gesù, per mezzo della loro madre, gli chiedono un riconoscimento
che sa ancora troppo di umano e di trionfalistico.
Il cammino è ancora lungo, ma alla fine i due fratelli capiranno;
Giacomo sarà il primo degli apostoli a ricevere il martirio,
dimostrando di aver compreso la lezione; con Dio si guadagna
tutto quando si ha il coraggio di perdere tutto per Lui.
Questo è un grande insegnamento, noi non siamo niente,
tutto quello che riusciamo a fare è per grazia del Signore,
perciò ringraziamolo con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


mercoledì 23 luglio 2014

Il Vangelo del Giovedì 24 Luglio 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (13,10-17) anno A.
In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero:
«Perché a loro parli con parabole?».
Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri
del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha,
verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a colui che non ha,
sarà tolto anche quello che ha.
Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non
vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.
Così si compie per loro la profezia di Isaia che dice: Udrete, sì,
ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono
diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non
vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non
comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca!
Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano.
In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato
vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò
che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!».
Parola del Signore.
Troppe volte si deve notare con tristezza ed una punta di malinconia,
cristiani che vengono in chiesa e partecipano alla santa Messa
e ad altre funzioni con il viso eternamente distratto, intento a
guardarsi attorno per cercare di trovare un diversivo per quel poco tempo
che si fanno vedere in chiesa, nell’attesa impaziente che tutto finisca.
Per essi la Parola di Gesù non ha nessun effetto, se non quello di
scivolargli addosso; solo raramente per qualcuno la Parola riesce
a rompere quel muro di indifferenza e di superficialità.
Eppure Gesù è stato chiaro; chi ascolta la sua Parola è davvero beato,
poiché riceve una grazia che tanti vorrebbero avere ma non hanno.
Comprendiamo quanta responsabilità abbiamo nei confronti
di questa Parola di vita?
Sì, io cerco di comprenderla e di farla comprendere fin dove posso
arrivare, aiutandomi con la preghiera, e voi volete seguirmi?
Bene Coraggio allora preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


martedì 22 luglio 2014

Il Vangelo del Mercoledì 23 Luglio 2014

Dal Vangelo secondo Giovanni (15,1-8) anno A.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Io sono la vite vera
e il Padre mio è l'agricoltore.
Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio
che porta frutto, lo pota perché porti più frutto.
Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi.
Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non
rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me.
Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza
di me non potete far nulla.
Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca;
poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete
quello che volete e vi sarà fatto.
In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto
e diventiate miei discepoli".
Parola del Signore.
Quanto coraggio ci vuole per parlare ai re ed ai papi. Comunicando
loro una parola di Dio, a volte dura nei loro confronti.
È proprio ciò che fece Brigida, la quale pur essendo una donna,
non temette di parlare ai grandi del suo tempo a nome di Gesù Cristo
in persona, redarguendo e rimproverando coloro che si rifiutavano
di compiere il loro dovere.
A noi sembra molto difficile riuscire anche solo a testimoniare la
nostra fede nel nostro ambito familiare o lavorativo, per cui,
l’esempio di Brigida ci sembra irraggiungibile.
In realtà, il Vangelo di oggi ci dà la soluzione; se viviamo legati a Cristo
come tralci alla vita, non c’è nulla che  non possiamo fare per Lui,
poiché siamo ripieni della sua linfa e del suo Spirito, che ci dà
coraggio per essere suoi testimoni.
Non è sempre facile, questo lo sto scoprendo anch’io, più di una volta
mi hanno ripreso per quello che scrivo, pazienza.
L’importante è non demordere, ed è quello che faccio, vado avanti
per la mia strada senza paura, perché so che il Signore mi protegge
e come tralcio mi tiene legato alla vite della sua Parola, lo potete
fare anche voi, se vi aiutate con la preghiera.
 Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

lunedì 21 luglio 2014

Il Vangelo del Martedì 22 Luglio 2014

Dal Vangelo secondo Giovanni (20,1-2.11-18) anno A.
Il primo giorno della settimana, Maria di Magdala si recò al sepolcro
di mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata
ribaltata dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo,
quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il mio Signore
dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
Maria stava all'esterno, vicino al sepolcro, e piangeva.
Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche
vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato
posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?».
Rispose loro:«Hanno portato via il mio Signore e non so dove l'hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva
che fosse Gesù.
Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?».
Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore,
se l'hai portato via tu, dimmi dove l'hai posto e io andrò a prenderlo».
Gesù le disse: «Maria!».
Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!».
Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito
al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: "Salgo al Padre mio
e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro"».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto
il Signore!» e ciò che le aveva detto.
Parola del Signore.
Essere apostoli non è difficile, e testimoniare il Signore risorto non
è un fatto di poche persone; basta averne fatto esperienza per
comprendere che di fronte alla sua risurrezione non si può restare
indifferenti, come se nulla ci avesse toccato.
La Maddalena è colei che, di fronte alla rivelazione dell’amore risorto
non può più contenere la sua gioia; poco le importa se non verrà
creduta o verrà considera una pazza.
L’amore mette le ali ai suoi piedi, e da allora essa sarà il simbolo di
tutti quelli che per amore di Cristo corrono per il mondo annunciando
che la vita non muore mai, perché è risuscitato dopo tre giorni.
Chiediamo al Signore che ci riempia di gioia, affinchè coloro che
vivono accanto a noi possano vedere la sua luce.
Come la nostra amica Maddalena, mi è simpatica, è la patrona
del mio ex paese, corriamo a dare la bella notizia a tutti i nostri amici
e ringraziamo il Signore per questa grazia, pregando.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


domenica 20 luglio 2014

Il Vangelo del Lunedì 21 Luglio 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (12,38-42) anno A.
In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro,
da te vogliamo vedere un segno».
Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera
pretende un segno!
Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta.
Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce,
così il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa
generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona
si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona!
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa
generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini
della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco,
qui vi è uno più grande di Salomone!».
Parola del Signore.
Il Signore apostrofa i suoi contemporanei con due appellativi
decisamente pesanti; sono perversi ed adulteri.
L’adulterio è un tradimento dell’amore che una persona ripone in un’altra.
Quando poi questa persona è Dio, tradire il suo amore è veramente
un peccato terribile; eppure è proprio questo il peccato di cui si
macchiano i contemporanei di Gesù, in quanto tradiscono l’amore
di Dio rifiutando la sua testimonianza e le sue parole; Egli parla per la loro
salvezza ma che, invece trova di fronte a sé solo indifferenza ed ostilità.
Chissà quante volte anche noi ci siamo comportati da adulteri nei
confronti di Dio che si sarebbe aspettato da noi un comportamento
diverso; comunque, siamo sempre in tempo ad accogliere
l’amore di Dio, se lo vogliamo.
Non rifiutiamo l’amore del Signore, piuttosto ringraziamolo con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.