giovedì 15 maggio 2014

Il Vangelo del Venerdì 16 Maggio 2014

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,1-6) anno A.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: "Non
sia turbato il vostro cuore.
Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.
Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore.
Se no, vi avrei mai detto: "Vado a prepararvi un posto"?
Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di
nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi.
E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come
possiamo conoscere la via?».
Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me".
Parola del Signore.
L’indicazione di Gesù ai suoi discepoli è quanto
mai attuale anche per noi.
Il Maestro sa perfettamente che uno dei sentimenti più frequenti
che dimora nel cuore dei suoi è proprio il turbamento.
Mentre parlava, il Signore aveva già davanti a sé gli eventi che avrebbero
sconvolto la situazione soltanto poche ore dopo questo discorso.
Eppure, il Cristo sa bene che anche noi, oggi, viviamo spesso lo stesso
turbamento e la stessa paura; quante cose che non capiamo, quante
volte la volontà di Dio ci sembra così dura e difficile da mettere in pratica…!
Eppure, questa Parola ci dà l’antidoto contro un tale atteggiamento;
chi ha fede in Gesù, anche se si trova sconvolto dalle onde impetuose
della vita e dell’incertezza, non perde mai la direzione,
lungo tutto il suo viaggio.
Bene, allora prima di metterci in viaggio, facciamoci insegnare da Gesù
la via giusta da percorrere, per non trovarci impantanati nella melma
della disperazione, il mezzo più semplice per arrivare da Gesù è la preghiera.
 Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


mercoledì 14 maggio 2014

Il Vangelo del Giovedì 15 Maggio 2014

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13,16-20) anno A.
[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro:
«In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande
del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato.
Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto,
ma deve compiersi la Scrittura: Colui che mangia il mio
pane ha alzato contro di me il suo calcagno.
Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando
sarà avvenuto, crediate che Io Sono.
In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò,
accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».
Parola del Signore.
La vera beatitudine, secondo Gesù, consiste semplicemente
nel mettere in pratica la sua Parola con assiduità e impegno.
Quando ciò avviene, essa ci trasforma e ci dona una gioia che
niente e nessuno può donare.
Certo, non è una gioia a buon mercato, poiché implica il coraggio
di abbassarsi e di lavare i piedi agli altri; eppure, quando si fa quest’atto
di coraggio, davvero la vita sembra essere vissuta da una prospettiva nuova.
È la gioia che hanno provato anzitutto Maria e tutti i santi che,
senza lasciarsi frenare dalle convenienze e dalla mentalità del mondo,
hanno avuto il coraggio di fare della parola di Gesù la loro luce.
Dunque, anche noi abbiamo tra le mani il segreto per essere davvero felici.
Vale la pena approfittarne, o almeno provare, per trovare la vera felicità,
coraggio allora, aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

martedì 13 maggio 2014

Il Vangelo del Mercoledì 14 Maggio 2014

Dal Vangelo secondo Giovanni (15,9-17) anno A
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Come il Padre
ha amato me, anche io ho amato voi.
Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti,
rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti
del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e
la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri
come io ho amato voi.
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita
per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando.
Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa
il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò
che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti
perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga;
perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome,
ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri".
Parola del Signore.
Questa è la grande verità della Parola di Gesù; non siamo stati
noi a scegliere Lui, bensì è Lui che ha scelto noi.
Questo significa che il suo sguardo si è posato su di noi quando
noi non pensavamo a Lui né al suo Vangelo.
Eppure, sin dall’eternità Dio ha pensato a noi per essere fautori,
assieme con Lui, di un progetto di amore e di salvezza che
coinvolgesse tanti fratelli.
Se ci sembra che i nostri giorni si succedano sempre uguali a se stessi,
e che la nostra vita non abbia senso, rileggiamo con attenzione queste parole.
Ritroveremo in esse il senso profondo della nostra esistenza; siamo
stati creati per amore, e per amore Egli ci ha scelti, perché possiamo
essere strumenti eletti della sua misericordia in mezzo agli altri.
Dio, perciò, ha bisogno anche del nostro aiuto, sta a noi volerlo aiutare
dopo esserci sentiti amati, perciò ringraziamolo pregando.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

lunedì 12 maggio 2014

Il Vangelo del Martedì 13 Maggio 2014

Dal Vangelo secondo Giovanni (10,22-30)
Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione.
Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone.
Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a
quando ci terrai nell’incertezza?
Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere
che io compio nel nome del Padre mio, queste
danno testimonianza di me.
Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore.
Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed
esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno
e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno
Può strapparle dalla mano del Padre.
Io e il Padre siamo una cosa sola».
Parola del Signore.
Gesù conclude questo brano con un’affermazione davvero
importante; Lui e il Padre sono una cosa sola.
Ma questa rivelazione poteva essere compresa soltanto da
coloro i quali facevano effettivamente parte del gregge del Signore.
Questo ci fa riflettere su un importante aspetto della nostra fede;
si è pecore del gregge di Dio solo ed esclusivamente quando si vive
in un atto di fede convinto e continuo nella persona del Signore.
Questo dà forma alla nostra vita in maniera chiara; Dio non sa
cosa farsene di coloro che vogliono far parte del suo gregge
soltanto quando ciò non debba costare niente più che portare
un distintivo di appartenenza.
Gesù Cristo vuole fedeli, non persone che fanno discorsi
di convenienza con Lui.
È vero, tante persone si dichiarano piene di fede,
ma solo quando gli conviene.
E noi cosa siamo, siamo appartenenti al gregge di Cristo veramente?
Se è vero dobbiamo sentire il cuore traboccare d’amore per Lui,
e tanta voglia di pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

domenica 11 maggio 2014

Il Vangelo del Lunedì 12 Maggio 2014

Dal Vangelo secondo Giovanni (10,11-18) anno A.
In quel tempo, disse Gesù: «Io sono il buon pastore.
Il buon pastore dà la propria vita per le pecore.
Il mercenario - che non è pastore e al quale le pecore non
appartengono - vede venire il lupo, abbandona le pecore
e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un
mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie
pecore conoscono me, così come il Padre conosce me
e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore.
E ho altre pecore che non provengono da questo recinto:
anche quelle io devo guidare.
Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi
riprenderla di nuovo.
Nessuno me la toglie: io la do da me stesso.
Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo.
Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
Parola del Signore.
È davvero consolante sapere che c’è qualcuno che ha dato la vita per noi,
preoccupandosi del nostro destino eterno e della nostra felicità.
Oggi ci sono tanti che si propongono come nostri pastori e che
vorrebbero guidarci e controllarci; però, di fronte al pericolo
e alla prova, essi si rivelano soltanto dei mercenari sfruttatori.
Quante ideologie, quanti uomini che sembravano degni di fede,
quante parole abbiamo ascoltato che magari ci hanno anche
riscaldato il cuore…!
Di fronte alla prova, nessuno ha saputo darci nulla più di qualche
pallido conforto.
Ma Gesù no; Egli ha dato la vita per noi, e per questo motivo il Padre,
attraverso di Lui, continua a riempirci di ogni grazia e benedizione dal cielo.
Non si deve temere colui che ci ama tanto e che si dona per noi.
Ecco il vero amore, lo abbiamo appena visto, Gesù ha dato la sua vita
per riscattare quella nostra.
Per questo dobbiamo ringraziarlo con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

sabato 10 maggio 2014

Il Vangelo della 4° Domenica di Pasqua

Dal Vangelo secondo Giovanni (10,1-10) anno A.
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico:
chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi
sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante.
Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce:
egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori.
E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti
a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce.
Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui,
perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono
di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico:
io sono la porta delle pecore.
Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti;
ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra
attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere;
io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza».
Parola del Signore.
Gesù definisce se stesso come la porta.
Questo significa che Egli è l’unico passaggio che abbiamo per
giungere alla piena comunione con il Padre; non c’è altra possibilità
d’incontrare l’Altissimo, se non attraverso la mediazione di Cristo Signore.
Questo ci fa capire un particolare importante; molti sono convinti
che un credo religioso valga un altro, tanto, in fondo, Dio è sempre lo stesso.
Se questo, da un certo punto di vista, può essere vero, è anche vero
però che non esistono altri mediatori se non Cristo.
Questo perché in Lui si è unita l’umanità e la divinità; nessun fondatore
di religioni o capo carismatico ha mai potuto dire di sé questa verità.
Dunque, affidiamoci a Cristo, con la certezza che solo Lui ci può salvare.
Certo Lui solo è il nostro pastore, seguiamolo pregando.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

venerdì 9 maggio 2014

Il Vangelo del Sabato 10 Maggio 2014

Dal Vangelo secondo Giovanni (6,60-69) anno A.
In quel tempo, molti tra i discepoli di Gesù, dopo aver
ascoltato, dissero: «Questa parola è dura!
Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano
riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza?
E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima?
È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla;
le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita.
Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non
credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito.
E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me,
se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro
e non andavano più con lui.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?».
Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo?
Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto
che tu sei il Santo di Dio».
Parola del Signore.
Siamo alla conclusione del discorso del pane, tenuto alla
sinagoga di Cafàrnao davanti ad un affollato pubblico
di gente tra cui molti discepoli, oltre i dodici apostoli.
L’evangelista riassume i risultati prodotti dalle parole
di Gesù nel cuore degli ascoltatori.
Tutto il discorso di Gesù era centrato non sul fatto che
Lui “aveva” il pane, bensì che Lui stesso era il pane.
Di fronte a questa affermazione gli avversari di Gesù avevano
già fatto la loro scelta ed erano quindi ormai fuori gioco.
Poi pone l’attenzione sull’atteggiamento dei discepoli,
di coloro che avevano una certa dimestichezza con il profeta
di Nazareth, lo avevano seguito, lo avevano sentito parlare,
avevano dialogato con Lui e assistito ai suoi miracoli,
avevano visto la sua bontà e la sua tenerezza.
E strano; sono proprio loro ad esprimere diffidenza: “Questo
discorso è duro. Chi lo può ascoltare?”.
Non si riferiscono solo alle dichiarazioni relative a mangiare
e bere la carne e il sangue di Gesù.
Il loro malessere riguardava tutto il “discorso”; cioè,
l’intimità profonda con Dio, da raggiungere attraverso
quel pane che è la carne di Gesù.
Per loro è uno scandalo, non è possibile, e da quel momento
molti discepoli abbandonano il cammino.
Solo Pietro disse: “Signore, da chi andremo?”.
Ecco appunto, da chi andremo se anche noi abbandoniamo
la strada tracciata da Gesù per noi?
Perciò non facciamo tanti discorsi, fidiamoci e basta, poi preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.