martedì 11 novembre 2014

Il Vangelo del Mercoledì 12 Novembre 2014

Dal Vangelo secondo Luca (17,11-19) anno A.
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù
attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro
dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero
ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!».
Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a
presentarvi ai sacerdoti».
E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro
lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a
Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo.
Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci?
E gli altri nove dove sono?
Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a
rendere gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?».
E gli disse: «Àlzati e va'; la tua fede ti ha salvato!».
Parola del Signore.
Esistono una serie di virtù che potremmo definire
sociali, e che hanno un riscontro immediato soprattutto
nella nostra vita di relazione con gli altri, con la società
civile e con le autorità costituite.
Del resto, parlare di carità è decisamente vago ed
impreciso, se non si contestualizza l’effetto
immediato dell’amore.
Quando decidiamo di accostarci al sacramento della
Riconciliazione, abbiamo mai pensato di rivedere il
nostro comportamento proprio in base a virtù quali
il rispetto dell’autorità, la mansuetudine, la gentilezza
e la buona educazione, il rispetto degli altri che si
manifesta nell’evitare la maldicenza, in ogni sua forma?
Sicuramente avremmo un buon programma di vita
cristiana che ci potrebbe illuminare e aiutare nel
nostro cammino.
Per questo dovremmo come vediamo, prendere
esempio da Gesù.
La lebbra è una brutta malattia; ma una ancora
peggiore è quella che ci fa ripiegare su noi stessi
fino ad essere incapaci di vedere chi ci fa del bene
e non ci permette di dire grazie a chi ci usa misericordia,
che indica una grande tolleranza di cuore che pochi
sanno dimostrare.
La parola grazie, del resto, è talmente usata ed abusata
che oggi non abbiamo nemmeno più il senso della
gratitudine, per cui spesso, nei confronti del Signore,
siamo proprio come i novi ex lebbrosi che non tornano
da Gesù per ringraziarlo.
Cosa significa davvero essere grati a qualcuno
per il bene che abbiamo ottenuto?
Se pian piano riflettiamo con attenzione, troveremo
la risposta e capiremo il bene che Dio ci fa.
Speriamo veramente che sia così, al giorno d’oggi non
sembra sia proprio così, ma forse pregando ci riusciamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo 
così in terra. 
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i 
nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, 
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto 
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli 
dei secoli. Amen.
Buona giornata.


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