venerdì 7 novembre 2014

Il Vangelo del Sabato 8 Novembre 2014

Dal Vangelo secondo Luca (16,9-15) anno A.
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Fatevi
degli amici con la ricchezza disonesta, perché,
quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano
nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche
in cose importanti; e chi è disonesto in cose di
poco conto, è disonesto anche in cose importanti.
Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza
disonesta, chi vi affiderà quella vera?
E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui,
chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché
o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà
all'uno e disprezzerà l'altro.
Non potete servire Dio e la ricchezza».
I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano
tutte queste cose e si facevano beffe di lui.
Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono
giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri
cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti
a Dio è cosa abominevole».
Parola del Signore.
Impariamo a fidarci solo ed esclusivamente del Signore
in ogni situazione favorevole o contraria, non cerchiamo
di fare sempre e solo da soli, non ce la faremo mai.
Anche se scopriamo che in Dio si può fare tutto perché
in Lui c’è la nostra forza, dobbiamo cercare l’aiuto dei
fratelli in Cristo, per avere l’aiuto nella condivisione
e nella tribolazione dei fratelli in Cristo.
Abbiamo mai considerato quanto è utile imparare a
condividere i nostri bisogni e le nostre sofferenze con gli altri?
Io si tante volte, e ne ho trovato beneficio.
Non si tratta di pesare su di essi affliggendoli con i
nostri problemi, quanto, condividere con loro le nostre
sofferenze facendoli entrare nella nostra tribolazione.
A nostra volta, anche noi possiamo con delicatezza e
discrezione farci carico della sofferenza altrui.
Ricordiamoci che non siamo su un’isola felice.
In genere siamo sempre molto attenti a chi affidiamo
le nostre cose, soprattutto quelle che riteniamo più
preziose o magari quelle che ci fanno male.
In altre parole, chiediamo delle garanzie che siano in
grado di lasciarci tranquilli.
Ma stranamente siamo molto sciocchi quando si tratta
di imparare a gestire i veri beni, quelli eterni.
Siamo, cioè, in grado di sprecare le grazie ed i doni che
Dio ci fa con una leggerezza ed una superficialità senza pari.
La ricchezza, quella terrena, secondo Gesù ha sempre
qualcosa di disonesto, eppure siamo sempre molto
preoccupati di essa; invece, la vera ricchezza resta relegata
in un angolo della nostra vita senza che la nostra attenzione
si posi su di essa.
Quando impareremo finalmente a valutare le cose per
il loro vero valore?
Magari anche quelle che ci fanno male, facciamolo
attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo 
così in terra. 
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i 
nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, 
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto 
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli 
dei secoli. Amen.
Buona giornata.


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