domenica 9 novembre 2014

Il Vangelo del Lunedì 10 Novembre 2014

Dal Vangelo secondo Luca (17,1-6) anno A.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«È inevitabile che vengano scandali, ma guai
a colui a causa del quale vengono.
È meglio per lui che gli venga messa al collo una
macina da mulino e sia gettato nel mare,
piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli.
State attenti a voi stessi!
Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo;
ma se si pentirà, perdonagli.
E se commetterà una colpa sette volte al giorno
contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo:
"Sono pentito", tu gli perdonerai».
Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello
di senape, potreste dire a questo gelso: "Sràdicati e
vai a piantarti nel mare", ed esso vi obbedirebbe».
Parola del Signore.
Nella Chiesa primitiva i sacerdoti ed i vescovi erano sposati.
Essi vivevano la condizione coniugale e contemporaneamente
svolgevano il ministero nella Chiesa in nome degli apostoli.
Anche al giorno d’oggi, ci sono ministri; “Diaconi permanenti”,
che possono essere sposati, nulla di nuovo sotto il sole,
perciò non dobbiamo stupirci.
Purtroppo a volte sento degli apprezzamenti poco lusinghieri
nei loro confronti, questo fa male alla Chiesa.
Cosa c’è di male in questo? Niente secondo me, perché,
perché tutti dovremmo vivere in grazia di Dio, se non
ci riusciamo, bè, allora è normale che non riusciamo
ad apprezzare quello che la Chiesa ci dona,
cioè, i ministri sposati.
Ed allora, come Gesù possiamo dire che in noi c’è poca fede.
Di fronte ale richieste ed alle esigenze del messaggio
di Gesù, gli apostoli comprendono quanta poca fede
animi il loro cuore e le loro scelte.
La fede serve proprio per pensare e valutare le cose
dal punto di vista di Dio.
Senza di essa, noi ci facciamo un giudizio che, magari,
è anche razionale ed esatto, ma sa troppo di logica umana
e poco di quella di Dio.
Il Signore è molto contento quando gli chiediamo di
aumentare la nostra fede, proprio perché in questa
maniera ci riconosciamo incapaci di vivere veramente
l’esigenza del Vangelo.
Ricordiamoci sempre che entrare nel regno dei cieli
implica il nostro impegno costante e deciso, ma soprattutto
il dono di Dio, che gratuitamente ci riconosce come
suoi figli e quindi capaci di accogliere la sua grazia.
Certo, i doni di Dio per noi, sono sempre grazie,
perciò ringraziamolo pregando.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo 
così in terra. 
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i 
nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, 
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto 
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli 
dei secoli. Amen.
Buona giornata.


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