Dal Vangelo secondo Giovanni (12,24-26) anno
B.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
“In verità,
in verità vi dico: se il
chicco di grano caduto in terra
non muore, rimane solo; se invece muore, produce
molto frutto.
Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo
mondo la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io,
là sarà anche il mio servo.
Se uno mi serve, il Padre lo onorerà”.
Parola del Signore.
Nella storia della Chiesa , il martirio ha sempre avuto
una grandissima
forza
di testimonianza: Lorenzo, diacono a Roma, è l’espressione di quella
carità
per i poveri e di quell’amore per Cristo che permette di percorrere la
stessa
via sulla quale Egli per primo ha voluto camminare.
Forse può sembrarci impossibile donare la vita per Gesù, visto che
tante
volte non siamo nemmeno capaci di rinunciare, per Lui, alle cose più
elementari:
eppure, ciò che spinge a donare persino la vita per è l’amore: quando
vogliamo
bene ad una persona, facciamo per lei le più grandi pazzie.
I martiri, queste pazzie, le hanno fatte per Dio.
Possiamo provare, giorno dopo giorno, a fare qualcosa di bello per Dio:
sarà la più bella dimostrazione del nostro amore per Lui.
Coraggio, dimostriamogli che lo amiamo veramente, offriamogli la nostra
vita e le nostre sofferenze accettate con amore, sarò un grande segno
d’amore per Lui, per riuscirci preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia
santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non
ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è
con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e
sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.
Dal Vangelo secondo Matteo (25,1-13) anno B.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli
questa parabola:
“Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le l
oro lampade, uscirono incontro
allo sposo.
Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte
presero le lampade, ma non presero con sé olio;
le sagge invece, insieme alle lampade,
presero anche dell'olio in piccoli vasi.
Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono.
A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro!
Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade.
E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre
lampade si spengono.
Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi;
andate piuttosto dai venditori e compratevene.
Ora, mentre quelle andavano per comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini
che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.
Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore,
signore, aprici!
Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora.
Parola del Signore.
Gesù, per essere compreso dai suoi ascoltatori, si ispira alle feste di
nozze in uso
al suo tempo: lo sposo, accompagnato dagli amici, si recava alla sua
nuova
abitazione, dove la sposa, con altre vergini, attendeva il suo arrivo,
tra i canti e le luci accese.
Lo sposo, Gesù, in questo caso tarda ad arrivare: questo mette alla
prova
la capacità di attendere vigilanti i cristiani.
Ciò che manca è l’olio: per molti, simbolo della fede.
Quando sembra che Dio si sia dimenticato della sua Chiesa, è necessario
riempire
nuovamente le proprie lampade con l’olio della fede incrollabile.
Dio verrà certamente e darà la sua ricompensa a coloro che lo hanno
atteso
senza dormire tra gli stordimenti del mondo che distolgono da una vera
attesa.
Teniamo sempre con noi la scorta dell’olio dell’attesa che è la
preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia
santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non
ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è
con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e
sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.
Dal Vangelo secondo Matteo (15,21-28) anno
B.
In quel tempo, partito di là, Gesù si diresse verso
le parti di Tiro e
Sidone.
Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quelle regioni,
si mise a gridare:
«Pietà di me, Signore, figlio di Davide.
Mia figlia è crudelmente tormentata da un
demonio».
Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i discepoli gli si accostarono implorando:
«Esaudiscila, vedi
come ci grida dietro».
Ma egli rispose: «Non sono stato inviato che alle
pecore perdute della casa di
Israele».
Ma quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: «Signore, aiutami!».
Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai
cagnolini».
«E' vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle
briciole
che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto
come desideri». E da quell'istante sua figlia fu guarita.
Parola del Signore.
Lodando la donna Cananea, Gesù ci dà un importante insegnamento:
avere fede nella sua potenza non è un fatto di categoria sociale o
religiosa:
non è nemmeno un fatto legato alla nostra presunta coscienza pulita.
Nei Vangeli, alcuni degli atti di fede più profondi vengono proprio dai
peccatori, cioè da coloro
che nessuno avrebbe considerato destinatari di alcun tipo di attenzione
da parte di Dio.
Questa donna sconosciuta, pagana in quanto a provenienza, in realtà
dimostra
di essere la primizia di quel nuovo popolo di credenti.
Non chiudiamoci dietro i nostri presunti privilegi di fede legati alla
tradizione
religiosa in cui siamo nati: potremmo restare sorpresi dalla fede pura
che viene
da quelle persone dalle quali meno ce lo aspettiamo.
Non andiamo incontro a brutte figure, crediamo veramente al Signore
Gesù,
seguiamo il suo insegnamento cominciando con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia
santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non
ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è
con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e
sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.
Dal Vangelo secondo Matteo (14,22-36) anno
B.
In quei giorni, dopo che ebbe saziato la
folla, Gesù ordinò ai discepoli di salire
sulla barca e di precederlo sull'altra sponda, mentre egli avrebbe congedato
la folla.
Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare.
Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù.
La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed
era agitata dalle onde,
a causa del vento contrario.
Verso la fine della notte egli venne verso di loro
camminando sul mare.
I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero:
«E' un fantasma» e si misero a gridare dalla paura.
Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura».
Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque».
Ed egli disse: «Vieni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare
sulle acque e andò verso Gesù.
Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò:
«Signore, salvami!».
E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché
hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò.
Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando:
«Tu sei veramente il Figlio di Dio!».
Compiuta la traversata, approdarono a Genèsaret.
E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la
regione;
gli portarono tutti i malati, e lo pregavano di poter toccare almeno
l'orlo del suo mantello.
E quanti lo toccavano guarivano. Parola del Signore.
Pietro, come al solito irruento, vuole sperimentare la potenza di Gesù
e la sua divinità:
egli vorrebbe in qualche modo comandare agli elementi
proprio come fa il Maestro,
andando contro le regole della natura.
E ci riuscirebbe anche, se non avesse una fede troppo languida e
debole:
Gesù gli permette di fare la sua stessa esperienza, ma ciò che è
davvero importante non
è la capacità di fare miracoli, quanto quella di fidarsi
di Gesù
nonostante tutte le tempeste della vita.
Questo brano evangelico vuole insegnarci che non dobbiamo avere paura
di tutte
quelle tempeste che, in qualche modo possono scuotere la nostra vita.
L’unica cosa, a cui dobbiamo essere ancorati, è proprio la mano
premurosa
di Gesù che ci guida alla salvezza nonostante tutto.
Non dobbiamo avere paura, neanche quando ci sembra di essere alla
deriva,
fidiamoci di Gesù, Lui sa come salvarci, a noi solo la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia
santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non
ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è
con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e
sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.
Dal Vangelo secondo Marco (9,2-10) anno B.
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e
Giovanni e li
portò sopra un monte alto, in un luogo
appartato, loro soli.
Si trasfigurò davanti
a loro
e le sue vesti divennero
splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra
potrebbe renderle così bianche.
E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù.
Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù:
«Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende,
una per te, una per Mosè e una per
Elia!».
Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento.
Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube:
«Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!».
E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con
loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che
avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risuscitato
dai morti.
Ed essi tennero per sé la cosa, domandandosi però che
cosa volesse dire risuscitare dai morti.
Parola del Signore.
L’esperienza della Trasfigurazione vissuta dagli apostoli fu per loro
sconcertante:
lo stesso Simone, a distanza di tanti anni, è in grado di ricordare
l’effetto che ebbe su
di lui quell’evento, tanto da trasmetterlo a coloro ai quali egli lo
testimoniò per iscritto.
Ma Pietro ha anche capito che se Gesù concesse loro di vedere qualcosa
della sua divinità
non fu tanto per dare loro una dimostrazione vana, né tantomeno per
distaccarli dalla realtà.
Egli vuole rafforzare la loro fede in Lui in vista della sua imminente
passione,
nella quale la loro fede avrebbe vacillato.
Gesù vuole ricordarci che non può esserci una gloria vera se prima non
si passa per il mistero del Calvario.
Questa è l’unica condizione per accedere ad una vera e perenne
risurrezione.
Coraggio, davanti alle nostre sofferenze, portate con amore, non
prendiamo paura,
ma offriamole al Signore per avere la gloria aiutandoci con la
preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia
santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non
ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è
con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e
sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,24-35) anno
B.
In quel tempo, quando dunque la folla vide che Gesù non
era più là e
nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e
si diresse alla volta di Cafarnao
alla ricerca di Gesù.
Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì,
quando sei venuto qua?».
Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico, voi mi cercate
non perché avete
visto dei segni, ma perché avete mangiato
di quei pani e vi siete saziati.
Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e
che
il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo
il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?».
Gesù rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato».
Allora gli dissero: «Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo
crederti?
Quale opera compi?
I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto:
Diede loro da mangiare un pane dal cielo».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane
dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero;
il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più
fame e chi crede in me non avrà più sete.
Parola del Signore.
Riempita da un pranzo inaspettato, la gente vede Gesù che fugge quando
sta per
essere incoronato re.
Eravamo rimasti qui, domenica scorsa, in questa lunga e appassionante
pagina
del vangelo di Giovanni sul pane di vita.
Il gesto del ragazzo che, dando quel poco che ha, sfama la folla, aveva
caratterizzato
la nostra riflessione.
E da qui riprendiamo; la folla, raggiunto Gesù, riceve un rimprovero
che è una
constatazione amara; non lo sta cercando per le parole pronunciate né
per la forza
del gesto che invitava a condividere quel poco che ognuno ha, come
ha fatto
il ragazzo alla faccia degli apostoli—ragionieri.
Gesù accusa la folla; lo sta cercando per il cibo ricevuto.
Ha capito l’esatto contrario; Dio sfama gratis.
La folla chiede un segno; così come Mosè diede da mangiare la manna nel
deserto, e Gesù
fa un’affermazione straordinaria; il pane della vita eterna,
che non perisce, che sazia, è Lui.
Non vi ritrovate? Sforzatevi di farlo!
La stragrande maggioranza delle persone che incontro e che si
dichiarano cristiane o, comunque credenti, ha una visione di Dio simile a
quella che ne ha la gente di Cafarnao; Dio è qualcuno di soprannaturale, di
potente che si affretta a sfamare il popolo compiendo miracoli.
In fondo in fondo non c’interessa che cosa voglia Dio, o che cosa Lui
pensi.
So io in che cosa consiste la mia felicità, a Lui di esaudirla.
Il rapporto con Dio diventa, allora, un’eterna tangentopoli, ottengo
favori da questo
potentissimo amico in cambio di qualche promessa o qualche
preghiera.
Preghiera che poche consiste nel cercare la volontà di Dio e il più
delle volte nel
convincere Dio a esaudire la mia volontà.
Si tratta di un Dio che sfama, insomma, un Dio assicuratore a cui mi
rivolgo per quadrare la vita.
È una pretesa assurda, che finisce col distaccarmi completamente dalla
sua presenza; Dio, incompreso, fugge lontano.
Per che cosa cerchiamo Dio?
Per che cosa lo inseguiamo, ansiosi di vedere esaudito qualche nostro
progetto?
Gesù, amante ferito, replica, disputa, cerca di convertire il nostro
cuore e ci porta a una riflessione; nella nostra vita dimorano una fame e una
sete insaziabili che attraversano tutti i nostri desideri.
È la ricchezza della felicità a cui disperatamente rincorriamo.
Purtroppo, però, sovente decidiamo noi in che cosa riporla.
E Dio dovrebbe darci una mano.
No….! Dio solo può saziare, Lui solo può portarci a non avere più fame
e sete.
Lui solo è la salvezza.
Non lasciamoci sfuggire l’occasione di riempire il nostro cuore, non
corriamo il rischio
di morire di sete a pochi metri da una sorgente d’acqua!
Santa Domenica, assetati di Dio, Fausto.
Dal Vangelo secondo Matteo (14,1-12) anno B.
In
quel tempo il tetrarca Erode ebbe notizia della
fama di Gesù.
Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni
il Battista risuscitato dai
morti;
per ciò la potenza dei miracoli opera in lui».
Erode aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto
incatenare e gettare in prigione per causa di Erodìade, moglie di Filippo suo fratello.
Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla!».
Benché Erode volesse farlo morire, temeva il popolo perché lo considerava un
profeta.
Venuto il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e
piacque tanto
a Erode che egli le promise con giuramento di darle tutto quello che
avesse domandato.
Ed essa, istigata dalla madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di
Giovanni il Battista».
Il re ne fu contristato, ma a causa del giuramento e dei commensali
ordinò che le fosse data e mandò a decapitare Giovanni nel carcere.
La sua testa venne portata su un vassoio e fu data alla fanciulla, ed ella la
portò a sua madre.
I suoi discepoli andarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a
informarne Gesù.
Parola del Signore.
Dire la verità costa sempre qualcosa; questo perché in genere siamo
molto attenti
ad ascoltare coloro che ci adulano per le nostre presunte qualità,
mentre guardiamo
con sospetto e fastidio quelli che ci fanno notare i nostri limiti o
incoerenze.
Chi dice la verità, dunque, è destinato all’isolamento e al rifiuto, se
non addirittura al martirio.
Eppure i veri profeti quando vengono zittiti, trovano sempre il modo
di essere eloquenti, anche senza le parole.
In questa vicenda, Giovanni continua a parlare anche dopo la sua morte;
la sua testimonianza
è quella della coerenza che si scontra con la tenebra dell’interesse e
del compromesso morale.
Quando la nostra vita diventerà una parola eloquente che richiama
gli altri alle esigenze evangeliche?
Quando sapremo metterci al servizio del Signore, iniziamo allora con la
preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia
santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non
ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è
con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e
sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.