venerdì 24 agosto 2012

Il Vangelo del Sabato 25 Agosto 2012

Dal Vangelo secondo Matteo (23,1-12) anno B.
Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei.
Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate

secondo le loro opere, perché dicono e non fanno.
Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange;
amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe
e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare "rabbì''dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare "rabbì'', perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli.
E non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.
E non fatevi chiamare "maestri", perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo.
Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato

e chi si abbasserà sarà innalzato.
Parola del Signore.
La Santa Scrittura ci dice: “Chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”.
Con queste parole ci mostra che ogni esaltazione è una forma di superbia.
Il salmista testimonia di volersene tenere lontano dicendo:
“Signore, non si inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia
il mio sguardo; non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze” (Sal 131,1)....
Ne consegue, che se vogliamo raggiungere la vetta della suprema umiltà e se vogliamo
rapidamente arrivare a quell'altezza celeste dove si sale con l'umiltà della vita presente,
occorre innalzare e salire con le nostre opere quella scala che apparve in sogno a Giacobbe,
e per la quale egli vide “gli angeli scendere e salire” (Gen 28,12).
Senza alcun dubbio, la discesa e la salita non hanno altro significato per noi che
si discende con l'esaltarsi e si sale con l'umiliarsi.
Questa scala che si rizza è la nostra vita terrena che il Signore
eleva fino al cielo quando il nostro cuore si umilia.
Rimaniamo umili e senza pretese, per essere un giorno innalzati,
per riuscirci bisogna pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come

noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata

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