mercoledì 15 agosto 2012

Il Vangelo del Giovedì 16 Agosto 2012

Dal Vangelo secondo Matteo (18,21-35.19,1) anno B.
In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello,
se pecca contro di me? Fino a sette volte?».
E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette,

ma fino a settanta volte sette.
A proposito, il regno dei cieli è simile a un re

che volle fare i conti con i suoi servi.
Incominciati i conti, gli fu presentato uno che

gli era debitore di diecimila talenti.
Non avendo però costui il denaro da restituire,

il padrone ordinò che fosse venduto
lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito.
Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza

con me e ti restituirò ogni cosa.
Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva

cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi!
Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza

con me e ti rifonderò il debito.
Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere,

fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono

a riferire al loro padrone tutto l'accaduto.
Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio,

io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato.
Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno,

così come io ho avuto pietà di te?
E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini,

finché non gli avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi,

se non perdonerete di cuore al vostro fratello».
Terminati questi discorsi, Gesù partì dalla Galilea e andò nel territorio

della Giudea, al di là del Giordano.
Parola del Signore.
Generalmente siamo in grado di comprendere il valore del perdono
che Dio ci dà ogni volta che con il cuore contrito andiamo a Lui;
molto più difficile invece è capire il valore del perdono che noi diamo agli altri.
Quando non perdoniamo, non permettiamo a Dio di servirsi di noi
per donare la sua grazia ai nostri fratelli.
Non abbiamo mai pensato che donando il nostro perdono, permettiamo a Dio di
spandere la sua grazia in tutte quelle situazioni e persone che sono lontane da essa?
Dunque, la nostra responsabilità è davvero molto grande.
Il nostro perdono dato agli altri non è solo il nostro; non permettere che il nostro
risentimento o la nostra rabbia blocchino il piano d’amore che Dio ha per noi e
per i nostri fratelli e che realizza per mezzo del perdono, dato e ricevuto.
Perdoniamo se vogliamo essere perdonati, non è facile, ma con la preghiera è possibile.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come

noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

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