domenica 8 dicembre 2013

Il Vangelo del Lunedì 9 Dicembre 2013

Dal Vangelo secondo Luca (5,17-26) anno A.
Un giorno Gesù stava insegnando.
Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni
villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme.
E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato,
cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui.
Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e,
attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza.
Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati».
Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che
dice bestemmie?
Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?».
Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così
nel vostro cuore?
Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”,
oppure dire “Àlzati e cammina”?
Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare
i peccati, dico a te–disse al paralitico–alzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua».
Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò
a casa sua, glorificando Dio.
Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore
dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».
Parola del Signore.
Sicuramente Gesù aveva già diversi ammiratori e discepoli, in questo momento;
eppure sono proprio loro che si scandalizzano delle sue parole, dimostrando
così di non aver affatto capito il senso della sua missione.
Le guarigioni ed i miracoli erano dei segni che avrebbero dovuto
indicare una realtà superiore.
Del resto, a cosa serviva guarire semplicemente un corpo, se non
veniva guarita anzitutto l’anima?
Per questo il Signore opera, nei confronti di quest’uomo, anzitutto
la guarigione dal peccato.
Quella successiva è soltanto una conseguenza della prima.
A volte anche noi possiamo restare vittime di questo equivoco; ci sembra che
una guarigione fisica sia davvero straordinaria, ma non comprendiamo che
l’assoluzione dopo la Confessione ci guarisce molto più in profondità.
Confessiamoci per guarire le ferite dell’anima, il resto è dono, perciò
aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


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