Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue
discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni
città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi.
Pregate dunque il padrone della messe perché mandi
operai per la sua messe.
Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi;
non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non
salutate nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa.
Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui,
altrimenti ritornerà su di voi.
Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno,
perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno,
mangiate quello che vi sarà messo dinanzi,
curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio.
Parola del Signore.
Oggi, festa dell’evangelista San Luca, il vangelo ci presenta
l’invio dei settantadue discepoli
che devono annunciare la Buona Novella di Dio nei villaggi e nelle città della Galilea.
I settantadue siamo tutti noi che veniamo dopo i Dodici.
Mediante la missione dei discepoli Gesù cerca di riscattare i valori comunitari
della tradizione della gente che si sentiva schiacciata dalla duplice schiavitù
della dominazione romana e dalla religione ufficiale.
Gesù cerca di rinnovare e di riorganizzare le comunità in modo che siano di
nuovo un’espressione dell’Alleanza, una dimostrazione del Regno di Dio.
Per questo insiste sull’ospitalità, nella condivisione, sulla comunione,
sull’accoglienza agli esclusi.
Questa insistenza di Gesù appare nei consigli che dava ai discepoli quando
li mandava in missione.
Gesù manda i discepoli nei luoghi dove lui voleva andare.
Il discepolo è il portavoce di Gesù. Lui li manda due a due.
Ciò favorisce l’aiuto reciproco, poiché la missione non è individuale, bensì comunitaria.
Due persone rappresentano meglio la comunità.
Il primo compito è pregare affinché Dio mandi operai.
Tutti i discepoli devono sentirsi responsabili della missione.
Per questo devono pregare il Padre per la continuità della missione.
Gesù manda i suoi discepoli come agnelli in mezzo ai lupi.
La missione è un compito difficile e pericoloso.
Perché il sistema in cui vivono i discepoli ed in cui viviamo era e continua
ad essere contrario alla riorganizzazione della gente in comunità attive.
I discepoli di Gesù non dovevano portare nulla, né bisaccia, né sandali.
Ma dovevano portare la pace.
Ciò significa che devono aver fiducia nell’ospitalità della gente.
Perché il discepolo che va senza nulla, portando solo la pace,
dimostra di avere fiducia nella gente.
I discepoli non devono andare di casa in casa, ma rimanere nella stessa casa.
Cioè devono convivere in modo stabile, partecipare alla vita ed al lavoro della gente
e vivere con ciò che ricevono in cambio, perché l’operaio è degno della sua mercede.
Ciò significa che devono aver fiducia nella condivisione.
I discepoli devono occuparsi degli infermi, curare i lebbrosi e scacciare i demoni.
Ciò significa che devono accogliere dentro la comunità coloro che ne sono stati esclusi.
Questa pratica solidale critica la società che esclude ed indica soluzioni concrete.
Se queste esigenze vengono rispettate, allora i discepoli possono e devono
gridare ai quattro venti: Il Regno è venuto!
Annunciare il Regno non è in primo luogo insegnare verità e dottrine,
ma condurre verso un nuovo modo di vivere e di convivere da fratelli e
sorelle partendo dalla Buona Novella che Gesù ci ha proclamato:
Dio è Padre e Madre di tutti noi.
Facciamoci discepoli di Gesù e trasmettiamo la buona novella,
cominciando dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata
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