lunedì 9 dicembre 2013

Il Vangelo del Martedì 10 Dicembre 2013

Dal Vangelo secondo Matteo (18,12-14) anno A.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Che cosa vi pare?
Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà
le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?
In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che
per le novantanove che non si erano smarrite.
Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno
solo di questi piccoli si perda".
Parola del Signore.
Dio ha un concetto di matematica profondamente diverso dal nostro.
Per noi ciò che conta è il numero a grandi cifre, la quantità; di fronte ad esso,
qualche perdita è più che prevedibile, per cui non fa notizia.
Invece, per Lui non è così; Egli va a cercare quelli che noi consideriamo persi
ed irrimediabilmente finiti, per riportarli in vita con la sua grazia.
Non è un atteggiamento logico, vero?
Eppure, è proprio qui il bello; non vi è niente di logico secondo la nostra umanità,
ma secondo la logica di Dio, invece, sì.
Si tratta di capire che davanti a Dio ciascuno di noi ha un valore infinito,
per questo Egli ha fatto l’opera d’amore più incredibile che potesse fare;
ha mandato suo Figlio nella nostra carne, per redimerci e per permettere
a ciascuno di noi di tornare all’ovile del nostro Pastore.
Non dobbiamo avere paura se ci siamo persi, Dio viene a cercarci,
preghiamo e lasciamoci trovare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

domenica 8 dicembre 2013

Il Vangelo del Lunedì 9 Dicembre 2013

Dal Vangelo secondo Luca (5,17-26) anno A.
Un giorno Gesù stava insegnando.
Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni
villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme.
E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato,
cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui.
Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e,
attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza.
Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati».
Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che
dice bestemmie?
Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?».
Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così
nel vostro cuore?
Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”,
oppure dire “Àlzati e cammina”?
Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare
i peccati, dico a te–disse al paralitico–alzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua».
Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò
a casa sua, glorificando Dio.
Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore
dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».
Parola del Signore.
Sicuramente Gesù aveva già diversi ammiratori e discepoli, in questo momento;
eppure sono proprio loro che si scandalizzano delle sue parole, dimostrando
così di non aver affatto capito il senso della sua missione.
Le guarigioni ed i miracoli erano dei segni che avrebbero dovuto
indicare una realtà superiore.
Del resto, a cosa serviva guarire semplicemente un corpo, se non
veniva guarita anzitutto l’anima?
Per questo il Signore opera, nei confronti di quest’uomo, anzitutto
la guarigione dal peccato.
Quella successiva è soltanto una conseguenza della prima.
A volte anche noi possiamo restare vittime di questo equivoco; ci sembra che
una guarigione fisica sia davvero straordinaria, ma non comprendiamo che
l’assoluzione dopo la Confessione ci guarisce molto più in profondità.
Confessiamoci per guarire le ferite dell’anima, il resto è dono, perciò
aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


Il Vangelo dell'Immacolata Concezione

Dal Vangelo secondo Luca (1,26-38) anno C.
In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea,
chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa
di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso
avesse un saluto come questo.
L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide
suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?».
Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo
ti coprirà con la sua ombra.
Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio.
Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio
e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
E l'angelo si allontanò da lei.
Parola del Signore.
“Piena di grazia”; con queste parole Gabriele saluta Maria, aprendo così uno
scenario assolutamente imprevedibile per la storia dell’umanità; c’è una creatura
che è stata visitata dalla grazia di Dio in maniera talmente unica e particolare,
da diventare spazio in cui Egli ha potuto realizzare cose davvero grandi.
Notiamo bene; il Signore non ha scelto un’attrice consumata; ha scelto una ragazzina
di periferia e soprattutto umile a cui affidare il suo Figlio.
Tutto ciò, forse, nel momento dell’annuncio, non era così chiaro per Maria, che si trova
subito trasportata in una realtà strabiliante dalle parole e dalle promesse dell’angelo.
Certo, la loro effettiva realizzazione dovrà essere provata dal fuoco della tribolazione
e del dolore.
Anche se Maria non conosce la portata di tale annuncio dà il suo assenso totale ad un
piano di salvezza per la quale Dio l’aveva preparata e preservata sin dall’eternità.
Per assomigliare a Maria, dobbiamo solo pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


sabato 7 dicembre 2013

Il Vangelo della 2° Domenica di Avvento

Dal Vangelo secondo Matteo (3,1-12) anno A.
In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto
della Giudea dicendo:«Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!».
Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce
di uno che grida nel deserto.
Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle
attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico.
Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano
a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere!
Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all'ira imminente?
Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire
dentro di voi: "Abbiamo Abramo per padre!".
Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo.
Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non
dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell'acqua
per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non
sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio,
ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Parola del Signore.
La tentazione di legare la salvezza all’appartenenza ad una categoria particolare
è sempre alle porte del nostro cuore e non riguardava soltanto i contemporanei
di Gesù e di Giovanni il Battista.
Essi portavano come giustificazione per la loro salvezza il fatto di essere figli
di Abramo; era un modo per dire che essi avevano la salvezza assicurata,
in quanto appartenevano al popolo eletto.
Ma Giovanni corregge subito il tiro; non saranno salvati per una questione di
appartenenza, ma soltanto se accetteranno di compiere un serio cammino di
conversione dal peccato che permetterà loro di accogliere la persona del Messia.
È sempre difficile rimettersi in gioco, soprattutto quando crediamo di aver
raggiunto dei risultati nella vita spirituale.
Accogliamo Gesù il messia in semplicità e saremo salvi attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

venerdì 6 dicembre 2013

Il Vangelo del Sabato 7 Dicembre 2013

Dal Vangelo secondo Matteo (9,35-38-10,1.6-8) anno A.
In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle
loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo
ogni malattia e ogni infermità.
Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite
come pecore che non hanno pastore.
Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!
Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri
per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d'Israele.
Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino.
Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».
Parola del Signore.
Quando gli apostoli venivano portati davanti al sinedrio, e veniva loro
intimato di non parlare più nel nome di Gesù, essi dicevano di non poter
tacere ciò di cui erano stati testimoni.
Questo, in altri termini, significa dare gratuitamente ciò che si è ricevuto.
Noi siamo stati testimoni di cose ben più grandi persino di quelle che hanno
visto ed udito gli apostoli; come possiamo tacerle e fare finta di nulla davanti
al mondo così assetato di verità e di salvezza?
Per questo motivo, Gesù ci dice di non tenere per noi ciò che
abbiamo ricevuto senza nostro merito.
Si tratta di condividere una grazia che ci è stata data e che può salvare tanti,
come ha salvato noi.
Raccontiamo con semplicità l’amore che abbiamo ricevuto da Dio, ed anche
noi saremo apostoli di questo amore, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

giovedì 5 dicembre 2013

Il Vangelo del Venerdì 6 Dicembre 2013

Dal Vangelo secondo Matteo (9,27-31) anno A.
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono
gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete
che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede».
E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!».
Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.
Parola del Signore.
I due ciechi che hanno ricevuto il miracolo da Gesù disobbediscono alle sue
indicazioni; il Maestro, infatti, intima loro di non dire a nessuno quanto è avvenuto.
Egli non voleva che la gente si facesse un’idea sbagliata su di Lui; non voleva
essere considerato come un qualsiasi guaritore.
Egli voleva far comprendere che quel miracolo—come tutti gli altri—era un
segno che annunciava la realizzazione delle profezie riguardanti il Messia.
Poiché il mistero pasquale di Cristo si è già realizzato in tutta la sua pienezza,
noi abbiamo una delle poche occasioni in cui possiamo e, anzi, dobbiamo disobbedire
a Gesù; non solo non dobbiamo tacere, ma addirittura dobbiamo gridare sui tetti
delle nostre città che è Lui l’unico Salvatore del mondo.
Non dobbiamo vergognarci di essere cristiani, vergognarci di credere al Messia,
ma di gridarlo al mondo intero prendendo coraggio nella preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

mercoledì 4 dicembre 2013

Il Vangelo del Giovedì 5 Dicembre 2013

Dal Vangelo secondo Matteo (7,21.24-27) anno A.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi
dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che
fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile
a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia.
Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono
su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un
uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia.
Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono
su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Parola del Signore.
Vi è una strana legge, ma che purtroppo è constatabile da tutti.
Quanto più le persone mostrano la loro fede con esagerazione, tanto meno,
all’atto pratico, essi dimostrano di vivere quello in cui dicono di credere.
I santi sono persone che non hanno fatto rumore; alcuni addirittura sono rimasti
nascosti e sconosciuti persino alle persone con cui essi hanno vissuto per anni.
Eppure, essi, nel silenzio e nella fedeltà di tutti i giorni, hanno fatto la
volontà di Dio senza troppi discorsi e perdite di tempo.
Certamente dovrebbero essere loro il nostro modello di vita cristiana; poche e buone
parole e molte opere buone, compiute nel silenzio e lontano dall’attenzione degli altri.
Questo significa costruire la propria casa su una roccia che non crolla mai.
Rimaniamo nascosti agli occhi della gente quando facciamo il bene, Dio non ha bisogno
che gli facciamo notare quello che facciamo, lo vede da solo, piuttosto preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.