venerdì 28 febbraio 2014

Il Vangelo del Sabato 1 Marzo 2014

Dal Vangelo secondo Marco (10,13-16) anno A.
In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché
li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate
che i bambini vengano a me,
non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio.
In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie
un bambino, non entrerà in esso».
E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.
Parola del Signore.
Evidentemente i discepoli credono che il tempo di Gesù sia talmente
prezioso da non poter essere sprecato con dei bambini insignificanti.
Eppure, è proprio questo il prezioso insegnamento che il Maestro vuole
dare loro e che, sicuramente, li lasciò stupiti; proprio perché essi sono
considerati insignificanti hanno un posto di assoluto riguardo nel regno dei cieli.
Ciò, per la mentalità dei discepoli, era davvero imbarazzante; non hanno sempre
saputo che i bambini non sono oggetto di attenzione da parte di Dio se non dopo
i dodici anni, quando essi divengono capaci di leggere e capire la Scrittura?
Invece, Gesù dice loro che solo se sapranno mettere da parte l’orgoglio e farsi
insignificanti per il mondo, essi saranno davvero degni del regno dei cieli.
Bene, ecco la continuazione del brano di ieri, visto che non riusciamo a capire,
Gesù con la Parola ce lo ripete, perché purtroppo siamo testardi e pieni di orgoglio,
mettiamo da parte il nostro orgoglio e mettiamoci sulla stessa falsariga dei più
piccini solo così avremo un posto nel regno dei cieli.
Non ci riusciamo; allora dobbiamo pregare tanto.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


giovedì 27 febbraio 2014

Il Vangelo del Venerdì 28 Febbraio 2014

Dal Vangelo secondo Marco (10,1-12) anno A.
In quel tempo, Gesù, partito da Cafarnao, venne nella regione
della Giudea e al di là del fiume Giordano.
La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare.
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova,
gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie.
Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?».
Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma.
Ma dall'inizio della creazione li fece maschio e femmina; per questo
l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno
una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne.
Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento.
E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra,
commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito,
ne sposa un altro, commette adulterio».
Parola del Signore.
La famiglia, cioè l’unione di un uomo e di una donna benedetta da Dio,
possiede talmente tante implicazioni morali e spirituali che non
prendere sul serio questo legame significa attentare, in qualche modo,
ad una delle leggi più fondamentali date da Dio.
Dunque, qualsiasi altra unione che non rispetti queste caratteristiche
offende questa unione.
Forse a qualcuno, proprio come allora, tale discorso può sembrare
eccessivamente esigente.
Eppure, l’amore vero è esigente, altrimenti non può nemmeno chiamarsi tale.
Così è l’amore che Dio ha per noi; totale e definitivo, e così dev’essere
l’amore che intercorre tra un uomo ed una donna.
Impariamo a pregare e a difendere la santità del matrimonio,
perché Dio sia glorificato in esso.
Tutto qua amici, il matrimonio è un sacramento come lo è il sacerdozio,
perciò dobbiamo rispettarlo, per riuscirci aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

mercoledì 26 febbraio 2014

Il Vangelo del Giovedì 27 Febbraio 2014

Dal Vangelo secondo Marco (9,41-50) anno A.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiunque vi darà
da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo,
in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me,
è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina
da mulino e sia gettato nel mare.
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te
entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani
andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile.
E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella
vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna.
E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare
nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato
nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.
Ognuno infatti sarà salato con il fuoco.
Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore?
Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».
Parola del Signore.
Chi sono i piccoli di cui parla Gesù?
Essi non sono solo i bambini, ma sono anche i deboli, quelli che per
gli altri non contano nulla; sono gli umili e i poveri, coloro che godono
dell’amicizia particolare di Dio.
In questo caso, lo scandalo ha l’effetto di far perdere loro la fede,
gettandoli nella confusione e nell’incertezza.
Gesù dice che chi crea scandalo fa male anzitutto a se stesso;
il danno è talmente grande che, al confronto, è meno doloroso
morire in fondo al mare con una pietra legata al collo.
Forse non ce ne accorgiamo, ma basta una parola o un gesto,
uno sguardo fuori posto o una parola sgarbata per allontanare coloro che,
invece, il Padre ci affida e dei quali vuole che noi ci prendiamo cura.
Egli è molto esigente quando ci consegna i suoi piccoli.
Ed allora la cosa più logica da fare è pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


martedì 25 febbraio 2014

Il Vangelo del Mercoledì 26 Febbraio 2014

Dal Vangelo secondo Marco (9,38-40) anno A.
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo
visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo,
perché non ci seguiva».
Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c'è nessuno
che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me:
chi non è contro di noi è per noi».
Parola del Signore.
Ci sono persone che sono piene di Gesù senza saperlo e, invece, ci sono
persone che dicono di essere piene di Lui, ma non lo sono affatto.
Tutti coloro che si prodigano per rendere gli altri meno infelici, restituendo
loro la dignità perduta, anche se non lo sanno, stanno obbedendo ad una
voce interiore che li spinge ad amare in quei poveri lo stesso Signore Gesù.
Viceversa, ci sono delle persone che hanno sempre il nome di Cristo sulle labbra,
ma la loro vita è assolutamente in dissonanza con quanto dicono.
La loro esistenza trascorre tra invidie, divisioni e critiche.
Nella vita di quelle persone, Gesù resta semplicemente un nome
o una immaginetta sbiadita da tenere sul comodino, ma nulla più.
Purtroppo ne conosco tante di persone così, si lavano la bocca con Cristo,
salvo poi essere totalmente in contrapposizione con quello che dicono, perché?
Credo che sia dovuto al fatto che non sanno pregare, per questo
cerco di stimolare in voi la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

lunedì 24 febbraio 2014

Il Vangelo del Martedì 25 Febbraio 2014

Dal Vangelo secondo Marco (9,30-37) anno A.
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea,
ma egli non voleva che alcuno lo sapesse.
Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo
viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma,
una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà».
Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate
discutendo per la strada?». Ed essi tacevano.
Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande.
Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo,
sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo,
disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome,
accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
Parola del Signore.
Gesù raduna i discepoli e si avvia verso Gerusalemme, è l’immagine
di ogni comunità cristiana; camminare sempre dietro al Signore.
E per la seconda volta confida ai discepoli quale sarà la conclusione
del suo viaggio; prima la morte e quindi la risurrezione.
I discepoli continuano a non capire.
Non perché le parole non siano chiare; ma il loro cuore ha altre
preoccupazioni e non comprendono quello che Gesù dice.
Forse sono anche sconvolti e sconcertati dal riferimento alla
passione e alla morte, che non vogliono accettare.
Forse pensano che Gesù esageri, ma non gli chiedono spiegazioni,
preferiscono borbottare tra di loro, rimanendo lontani dal Signore.
Giunti a casa, lontani dalla folla, Gesù fa capire loro quanto sia grande
la loro distanza dal Vangelo; quasi come la nostra.
È sempre così quando ci disponiamo all’ascolto della Parola di Dio,
siamo sempre un pò assonnati.
Ma Gesù lo fa per la nostra crescita, ma era angosciato per la loro distanza.
Ma anche perchè invece di comprendere quello che gli diceva il Signore,
discutevano tra di loro chi doveva essere il primo nel regno che sarebbe venuto.
Gesù allora, rovescia il loro desiderio di primeggiare, e dice che il primo,
nella comunità cristiana, è colui che serve.
Quindi, Gesù prende un bambino, lo pone in mezzo a tutti e lo abbraccia.
I piccoli e i deboli debbono essere al centro, ossia nel cuore stesso della comunità,
perché in essi è presente il Signore.
Gesù abbracciando il bambino dice: “Chi accoglie uno di loro,
accoglie Dio stesso e sarà salvo”.
Non c’è altro da aggiungere, se non pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


domenica 23 febbraio 2014

Il Vangelo del Lunedì 24 Febbraio 2014

Dal Vangelo secondo Marco (9,14-29) anno A.
In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni scesero dal monte]
e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni
scribi che discutevano con loro.
E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo.
Ed egli li interrogò:«Di che cosa discutete con loro?».
E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio,
che ha uno spirito muto.
Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce.
Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti».
Egli allora disse loro: «O generazione incredula!
Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi?
Portatelo da me». E glielo portarono.
Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli,
caduto a terra, si rotolava schiumando.
Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?».
Ed egli rispose: «Dall'infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco
e nell'acqua per ucciderlo.
Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci».
Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede».
Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!».
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro
dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più».
Gridando e scuotendolo fortemente, uscì.
E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto».
Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non
siamo riusciti a scacciarlo?».
Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in
alcun modo, se non con la preghiera».
Parola del Signore.
Fede e mancanza di fede; il dialogo tra Gesù e il padre del ragazzo
si svolge proprio su questo tema.
Il padre vorrebbe da Gesù il miracolo, ma il Signore gli fa comprendere
che egli può ottenerne di ben più grandi se solo crederà.
A questo punto l’uomo si rende conto che, rispetto a quello che dice Gesù,
egli è molto mancante.
Vorrebbe credere, ma la sua fede è ancora insufficiente e debole.
Eppure Gesù concede il miracolo, evidentemente bene impressionato
dalla disposizione d’animo dell’uomo.
Anche noi possiamo crescere nella fede, nella misura in cui preghiamo con il cuore.
Non c’è modo migliore per crescere nella fede se non chiedendola a Dio
per mezzo della preghiera; è così che possiamo ottenere l’insperato.
Quando ogni giorno dopo il commento del Vangelo chiedo di aiutarci
con la preghiera, non è sarcasmo da parte mia, ma solamente perché lo chiede
il Signore, perciò ancora una volta mi unisco a Lui e dico; preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

sabato 22 febbraio 2014

Il Vangelo della 7° Domenica del Tempo Ordinario

Dal Vangelo secondo Marco (5,38-48) anno A.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:"Avete inteso che fu detto:
Occhio per occhio e dente per dente.
Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo
sulla guancia destra, tu pórgigli anche l'altra, e a chi vuole portarti in
tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Da' a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico.
Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano,
affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole
sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete?
Non fanno così anche i pubblicani?
E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario?
Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste".
Parola del Signore.
A volte ci sembra di fare atti d’amore straordinari e pieni di carità; poi,
a pensarci bene, non abbiamo fatto altro che il nostro dovere o poco più.
Amare coloro che ci sino vicini, essere pazienti e comprensivi con coloro che
hanno un ascendente su di noi, perdonare coloro che ci potrebbero nuocere…
In realtà dietro questi atteggiamenti non vi è assolutamente nulla di
straordinario, sebbene potrebbe sembrarci il contrario.
Se vogliamo sapere quale deve essere la misura del dono di noi stessi,
confrontiamoci con Dio.
Egli dona la sua benevolenza a tutti, buoni e cattivi, senza misurare la portata
del suo dono.
Dunque, perfezione è sinonimo di gratuità e di dono disinteressato.
Questi modi di vivere costruiscono l’autentica perfezione cristiana.
Perciò dobbiamo essere autentici, come è autentico Dio,
per farlo dobbiamo pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

venerdì 21 febbraio 2014

Il Vangelo del Sabato 22 Febbraio 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (16,13-19) anno A
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò
ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?».
Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia
o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?».
Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne
né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli.
E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà
legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Parola del Signore.
Pietro è l’esempio migliore di come Gesù sappia trarre fuori da una
persona ordinaria, con tanti pregi ma anche con molteplici difetti e limiti,
un capolavoro di santità.
La Chiesa stessa poggia sull’atto di fede e di amore di quest’uomo.
Le parole di Gesù devono essergli sembrate ancora 
oscure e di difficile comprensione.
Cosa significa pietra, e cos’è la Chiesa?
Con il tempo e la sofferenza Pietro comprenderà cosa significhi portare su
di sé tutto il peso della Chiesa intera.
Ma non per questo si tirerà indietro; alla mancanza di prudenza e di tatto
sostituirà una grande dose di generosità e di docilità.
Sono queste le virtù del primo Papa che attirarono lo sguardo benevolo
di Gesù su quest’uomo semplice, ma pieno di Dio.
Ecco come dobbiamo essere anche noi per essere pieni di Dio, perciò preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

giovedì 20 febbraio 2014

Il Vangelo del Venerdì 21 Febbraio 2014

Dal Vangelo secondo Marco (8,34 - 9,1) anno A.
In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli,
Gesù disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi
se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà
la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.
Infatti quale vantaggio c'è che un uomo guadagni il mondo intero
e perda la propria vita?
Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita?
Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione
adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, quando
verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».
Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non
morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua potenza».
Parola del Signore.
Prendere la propria croce non piace a nessuno.
Significa accogliere nella propria vita un carico di sofferenza,
di scomodità e soprattutto di accettare su di noi un piano che non
sempre incontra il nostro favore ed il nostro piacere.
A Gesù non sarebbe piaciuto andare a morire in quel modo sulla croce!
Eppure, il Signore sapeva che il suo modo di mettere in pratica la volontà
di Dio passava attraverso quella via.
Certe volte ci sembra che Dio ci chieda di fare o di accettare delle cose disumane,
e noi siamo così impegnati a difenderci da esse da non capire che invece
proprio in quel piano ci sono la nostra salvezza e la nostra realizzazione.
Prendiamo la nostra croce con gioia, consapevoli che quando accettiamo
di portarla, è lei che porta noi verso il cielo.
Se ci è difficile preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

mercoledì 19 febbraio 2014

Il Vangelo del Giovedì 20 Febbraio 2014

Dal Vangelo secondo Marco (8,27-33) anno A.
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno
a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli
dicendo: «La gente, chi dice che io sia?».
Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti».
Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?».
Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo».
E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell'uomo doveva soffrire molto
ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi,
venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo.
Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli,
rimproverò Pietro e disse: «Va' dietro a me, Satana!
Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Parola del Signore.
A Gesù non interessa l’opinione della gente su di lui.
Egli sa benissimo che i ragionamenti degli uomini non sono sinceri e
troppo inclini al giudizio su cose che essi non conoscono veramente.
Ma ciò che gli interessa è invece provocare i discepoli con una domanda critica,
che smuova il loro cuore e li faccia decidere a prendere posizione di fronte a Lui.
Per entrare nel mistero della persona di Gesù si deve essere pronti ad entrare in
una dimensione di fede oscura e dolorosa, che passa attraverso la sofferenza e la croce.
Solo chi avrà il coraggio di fare questa esperienza del Cristo
capirà davvero la sua identità.
Pietro ha iniziato a capire qualcosa della persona del Maestro,
ma è ancora troppo poco; egli ha ancora pensieri troppo umani su di Lui.
E noi che pensieri abbiamo nel momento della sofferenza?
Perché è nella sofferenza accettata con amore che si vede la vera fede,
non è facile, lo so, ci riusciamo se ci aiutiamo con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


martedì 18 febbraio 2014

Il Vangelo del Mercoledì 19 Febbraio 2014

Dal Vangelo secondo Marco (8,22-26) anno A.
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsaida,
e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo.
Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e,
dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani
e gli chiese: «Vedi qualcosa?».
Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo
come degli alberi che camminano».
Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente,
fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa.
E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».
Parola del Signore.
Perché Gesù vuole portare il cieco fuori dal villaggio?
Perché il miracolo viene fatto in due riprese?
Forse che il Signore non sa compiere il miracolo?
In realtà, il testo di Marco vuole comunicarci un messaggio più profondo.
Gesù, per aiutare il cieco, ha bisogno di prenderlo anzitutto per mano;
egli deve imparare a fidarsi di colui che è la luce del mondo,
per poter guarire anche esteriormente.
Ma per aprirsi del tutto a questa luce, ha bisogno, come gli altri discepoli,
di essere introdotto progressivamente nel mistero di Gesù Cristo, il vero Messia.
Solo allora egli potrà iniziare una vita completamente nuova;
il villaggio, dunque, diviene un luogo simbolo di una vita trascinata
e vissuta a metà, di cui il miracolo non ha più il bisogno.
Anche noi abbiamo siamo ciechi e non riusciamo a vedere le bellezze dell’amore
del Signore, facciamoci aprire gli occhi dal Vangelo, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

lunedì 17 febbraio 2014

Il Vangelo del Martedì 18 Febbraio 2014

Dal Vangelo secondo Marco (8,14-21) anno A.
In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani
e non avevano con sé sulla barca che un solo pane.
Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione,
guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!».
Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane.
Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane?
Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito?
Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite?
E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila,
quante ceste colme di pezzi avete portato via?».
Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila,
quante sporte piene di pezzi avete portato via?».
Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».
Parola del Signore.
Evidentemente i discepoli non hanno una disposizione migliore di
quella degli altri rispetto alla persona di Gesù, il quale mai come adesso
si trova completamente solo ed incompreso proprio da coloro
che dovrebbero stargli più vicino.
Ma la storia si ripete, ed essi ancora una volta non comprendono
affatto il vero significato dei gesti del Maestro.
Sembra quasi che siano affetti da una cecità interiore che non permette
loro di capire le reali intenzioni di Gesù, anche quando questi cerca di
renderli partecipi del suo insegnamento di vita.
Dio non voglia che anche noi ci troviamo nella stessa situazione dei discepoli;
brutta cosa è non capire il Maestro, ma cosa ben peggiore è quella di
essere presuntuosi nel credere di vivere il suo Vangelo.
A tanti di noi ci sembra di sapere tutto e di essere dei veri credenti,
ma invece non viviamo il Vangelo di Cristo purtroppo, facciamoci
un esame di coscienza aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


domenica 16 febbraio 2014

Il Vangelo del Lunedì 17 Febbraio 2014

Dal Vangelo secondo Marco (8,11-13) anno A.
In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù,
chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione
chiede un segno?
In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno».
Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l'altra riva.
Parola del Signore.
I farisei si fanno incontro a Gesù, non come i poveri e i deboli che lo cercano
per ricevere aiuto.
Essi, invece, sicuri nella loro posizione, vogliono combatterlo.
Gli chiedono un segno che confermi inequivocabilmente le sue affermazioni.
In verità, di segni ne avevano, bastava che guardassero Lui stesso ascoltassero
la sua Parola, la sua misericordia senza limiti, i suoi miracoli verso i deboli e i poveri.
Ma essi non accettano la “normalità” del Vangelo che pure cambia la
vita a tal punto, che folle intere si avvicinano a Gesù.
I loro occhi sono appagati dalle loro pratiche e dalle loro osservanze
e non riescono a vedere i prodigi che l’amore realizza.
È un rischio che corriamo anche noi, come i farisei, ogniqualvolta siamo
appagati dalla nostra condizione e dalle nostre pratiche asfittiche.
Perciò seguiamo il Vangelo e approfondiamolo aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.