giovedì 8 agosto 2013

Il Vangelo del Venerdì 9 Agosto 2013

Dal Vangelo secondo Matteo (25,1-13) anno C.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: “Il regno dei cieli è
simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo.
Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade,
ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade,
presero anche dell'olio in piccoli vasi.
Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono.
A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro!
Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade.
E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio,
perché le nostre lampade si spengono.
Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi;
andate piuttosto dai venditori e compratevene.
Ora, mentre quelle andavano per comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini
che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.
Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono
a dire: Signore, signore, aprici!
Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora”.
Parola del Signore.
Il punto discriminante della parabola sembra essere la mancanza
dell’olio per tenere accese le lampade.
È evidente il contrasto tra i due gruppi di ragazze, le quali pur muovendosi
insieme per andare incontro allo sposo che stava arrivando, alla fine
si trovano divise; le sagge sono ammesse alla festa di nozze perché
sono “pronte”, le stolte escluse perché in ritardo.
Il Vangelo sembra suggerire che non basta essere fra quelli che vanno
incontro al Signore e lo attendono.
Il punto critico è la continuità del rapporto con il Signore; è la fiducia che
ognuno pone nella Parola di Dio.
L’olio che alimenta la luce della nostra vita è proprio questa fiducia.
Non basta dire: “Signore, Signore, aprici!”.
Gesù aveva già detto: “Non chiunque mi dice; Signore, Signore, entrerà nel regno
dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Mt 7,21).
E aveva aggiunto che è stolto chi costruisce la propria casa sulla sabbia,
mentre è davvero saggio chi la costruisce sulla roccia del Vangelo.
Neppure si deve pensare egoista la risposta delle cinque ragazze sagge
(a chi non appare urtante?) alle altre che chiedevano olio in prestito.
Non siamo in una logica fiscale; la parabola vuole rimarcare la responsabilità
personale di ognuno; non può essere sostituita con un prestito o una delega.
Quell’olio, ch’è la fedeltà all’amore, non può essere prestato; è assolutamente personale.
La conclusione della parabola è un invito alla vigilanza, ossia ascoltare
ogni giorno il Vangelo e metterlo in pratica.
Questo è saper vivere, e allora, iniziamo subito ad essere vigili con una bella dose di
olio di riserva, perciò per meditare bene il Vangelo aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come                                                  
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,                                                        
ma liberaci dal male. Amen.                                                                                                                          
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.                                                                                             
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


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