mercoledì 28 agosto 2013

Il Vangelo del Giovedì 29 Agosto 2013

Dal Vangelo secondo Marco (6,17-29) anno C.
In quel tempo, Erode infatti aveva fatto arrestare Giovanni e lo aveva messo in
prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, che egli aveva sposata.
Giovanni diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello».
Per questo Erodìade gli portava rancore e avrebbe voluto farlo uccidere, ma non poteva,
perché Erode temeva Giovanni, sapendolo giusto e santo, e vigilava su di lui;
e anche se nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode per il suo compleanno fece un
banchetto per i grandi della sua corte, gli ufficiali e i notabili della Galilea.
Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali.
Allora il re disse alla ragazza: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò».
E le fece questo giuramento: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò,
fosse anche la metà del mio regno».
La ragazza uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?».
Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista».
Ed entrata di corsa dal re fece la richiesta dicendo: «Voglio che tu mi
dia subito su un vassoio la testa di Giovanni il Battista».
Il re divenne triste; tuttavia, a motivo del giuramento e dei commensali,
non volle opporle un rifiuto.
Subito il re mandò una guardia con l'ordine che gli fosse portata la testa.
La guardia andò, lo decapitò in prigione e portò la testa su un vassoio,
la diede alla ragazza e la ragazza la diede a sua madre.
I discepoli di Giovanni, saputa la cosa, vennero, ne presero il
cadavere e lo posero in un sepolcro.
Parola del Signore.
Erode cercava di far tacere Giovanni perché le sue parole lo interpellavano,
giudicavano i suoi comportamenti e pretendevano da lui un cambiamento di vita.
Il suo cuore, a forza di rifiutare l’esortazione del profeta, man mano si induriva sino
a cadere vittima delle pretese omicide della figlia, istigata da Erodiade.
E fece uccidere il Battista, chiudendo per sempre la sua bocca per non
sentire più la sua voce.
Ma non riuscì ad eliminare la Parola.
Gesù portò a compimento la predicazione del Battista, si che davvero si
poteva dire: “Quel Giovanni che ho fatto decapitare è risuscitato”.
La predicazione del Vangelo riprendeva il suo cammino per le strade
del mondo senza nessun’altra forza che se stessa.
Per questo il Vangelo non chiede altro che di essere ascoltato e accolto nel cuore.
Noi possiamo anche ritenerci più forti ed allontanarlo, come ha fatto Erode con il Battista.
Ma saremo colpevoli di privare della luce noi stessi e gli altri.
L’evangelista torna a ripeterci che il Vangelo è più forte della forza
dei tanti Erode di questo mondo.
Accogliamo la Parola, meditiamola affinchè infiammi il nostro cuore, poi prendiamola
come insegnamento per la nostra vita, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come                                                  
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,                                                        
ma liberaci dal male. Amen.                                                                                                                          
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.                                                                                             
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

            

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