giovedì 7 febbraio 2013

Il Vangelo del Venerdì 8 Febbraio 2013


Dal Vangelo secondo Marco (6,14-29) anno C.
In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, 
poiché intanto il suo nome era diventato famoso.
Si diceva: «Giovanni il Battista è risuscitato dai morti e
per questo il potere dei miracoli opera in lui».
Altri invece dicevano: «E' Elia»; altri dicevano ancora:
«E' un profeta, come uno dei profeti».
Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: 
«Quel Giovanni che io ho fatto decapitare è risuscitato!». 
Erode infatti aveva fatto arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione
a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, che egli aveva sposata.
Giovanni diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello».
Per questo Erodìade gli portava rancore e avrebbe voluto farlo uccidere,
ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo giusto e santo,
e vigilava su di lui; e anche se nell'ascoltarlo restava molto perplesso,
tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode per il suo compleanno fece
un banchetto per i grandi della sua corte, gli ufficiali e i notabili della Galilea.
Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali.
Allora il re disse alla ragazza: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò».
E le fece questo giuramento: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò,
fosse anche la metà del mio regno».
La ragazza uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?».
Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista».
Ed entrata di corsa dal re fece la richiesta dicendo: «Voglio che tu mi
dia subito su un vassoio la testa di Giovanni il Battista».
Il re divenne triste; tuttavia, a motivo del giuramento e dei commensali,
non volle opporle un rifiuto.
Subito il re mandò una guardia con l'ordine che gli fosse portata la testa.
La guardia andò, lo decapitò in prigione e portò la testa su un vassoio,
la diede alla ragazza e la ragazza la diede a sua madre.
I discepoli di Giovanni, saputa la cosa, vennero,
ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.
Parola del Signore.
Ci sono alcuni che sono anche disposti ad ascoltare la verità,
anche se essa fa male e mette seriamente in crisi le proprie convinzioni.
Il problema poi consiste nell’avere il coraggio di far seguire
all’ascolto un deciso cambiamento di vita.
Questo Erode non riesce a farlo, schiavo com’era dei compromessi e
della corruzione della sua corte; egli si rende conto che la morte del
Battista dipende solo dal capriccio di una donna; eppure non si oppone.
Dunque, egli preferisce uccidere la sua coscienza, assieme al Battista,
piuttosto che andare contro le convenzioni e le abitudini sbagliate.
E noi, quando ci rendiamo conto di aver preso una strada sbagliata,
abbiamo il coraggio di tornare sui nostri passi, anche se questo ci crea imbarazzo?
Coraggio non dobbiamo avere paura, ammettiamo con coraggio
di essere seguaci di Cristo aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

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