venerdì 29 agosto 2014

Il Vangelo del Sabato 30 Agosto 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (25,14-30) anno A.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio,
chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni.
A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno,
secondo le capacità di ciascuno; poi partì.
Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a
impiegarli, e ne guadagnò altri cinque.
Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò
altri due.
Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a
fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle
regolare i conti con loro.
Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne
portò altri cinque, dicendo: "Signore, mi hai consegnato
cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque".
"Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone -,
sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi
parte alla gioia del tuo padrone".
Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e
disse: "Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco,
ne ho guadagnati altri due". "Bene, servo buono e fedele - gli
disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere
su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone".
Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo
talento e disse: "Signore, so che sei un uomo duro, che
mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso.
Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento
sotto terra: ecco ciò che è tuo".
Il padrone gli rispose: "Servo malvagio e pigro, tu sapevi
che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho
sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri
e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse.
Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti.
Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza;
ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha.
E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre;
là sarà pianto e stridore di denti"».
Parola del Signore.
Gli uomini sono davvero strani; sono capaci di rischiare
persino la vita per motivi inutili e passeggeri, ma non
vogliono osare nulla quando si tratta della loro salvezza
eterna e del loro rapporto con il Creatore.
Persino di fronte ad un capitale che non è nostro e che
Lui stesso ci dà e che sono i suoi doni, dimentichiamo
spesso che quei talenti che Dio ci ha donato servono a
fruttificare solo se vengono trafficati.
Il rischio è minimo e la riuscita assicurata, a patto che
non ci nascondiamo di fronte alle esigenze del Vangelo.
Forse anche noi abbiamo l’abitudine di seppellire i doni
che Dio ha messo tra le nostre mani per paura, sfiducia
o calcolo umano.
Scacciamo la paura dal nostro cuore e diamoci da fare.
Attenzione amici, i talenti che abbiamo avuto dal Signore
dobbiamo farli fruttare, non sono nostri, li abbiamo avuti
gratis, investiamoli nel Vangelo per raccoglierne i frutti,
aiutandoci con il concime della preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

  

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