domenica 20 ottobre 2013

Il Vangelo del Lunedì 21 Ottobre 2013

Dal Vangelo secondo Luca (12,13-21)
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di'
a mio fratello che divida con me l'eredità».
Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche
se uno è nell'abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato
un raccolto abbondante.
Egli ragionava tra sé: "Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti?
Farò così - disse -: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi
e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni.
Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni;
ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!".
Ma Dio gli disse: "Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita.
E quello che hai preparato, di chi sarà?". Così è di chi accumula tesori
per sé e non si arricchisce presso Dio».
Parola del Signore.
Gesù torna a mostrare quale dev’essere l’atteggiamento dei discepoli
verso i beni della terra.
Lo spunto è offerto da un uomo che chiede a Gesù di intervenire
perché il fratello divida equamente con lui l’eredità.
Ma Gesù oppone un netto rifiuto.
Non è addetto alle spartizioni.
Egli è maestro della Parola di Dio.
Interviene perciò non sull’eredità ma sul cuore degli uomini.
È nel cuore dei fratelli che si annida il problema, non nelle cose.
I cuori dei due fratelli erano appesantiti dal desiderio del denaro e soggiogati
dall’avarizia; e in questo terreno germogliano la divisione e la lotta.
Paolo scrive a Timoteo: “L’avarizia è la radice di tutti i mali”.
E Gesù lo spiega con la parabola del ricco stolto.
Quest’uomo ricco credeva che la felicità si ottenesse accumulando beni sulla terra.
Nella sua vita—è la logica dell’avaro—non c’è spazio per gli altri,
perché la vita consiste nell’accumulare beni esclusivamente per sé.
Il ricco aveva però dimenticato che nessuno è padrone della propria vita.
E la felicità non sta nel possesso dei beni ma nell’amore di Dio e dei fratelli.
Perciò chi cerca di fregare i fratelli a proprio vantaggio si allontana dall’amore
del Signore, per capirlo meglio aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come                                                  
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,                                                        
ma liberaci dal male. Amen.                                                                                                                          
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.                                                                                              

Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

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