martedì 12 marzo 2013

Il Vangelo del Mercoledì 13 Marzo 2013


Dal Vangelo secondo Giovanni (5,17-30) anno C.
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce ora e anch'io agisco».
Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto
violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Gesù riprese a parlare e disse: «In verità, in verità vi dico, il Figlio da sé non può fare
nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa.
Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà
opere ancora più grandi di queste, e voi ne resterete meravigliati.
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole;
il Padre infatti non giudica nessuno ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio,
perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio,
non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato,
ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
In verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è questo, in cui i morti udranno
la voce del Figlio di Dio, e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno.
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la
vita in se stesso; e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo.
Non vi meravigliate di questo, poiché verrà l'ora in cui tutti coloro che sono
nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno:
quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il
male per una risurrezione di condanna.
Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio
è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
Parola del Signore.
Gesù si attira le ire dei Giudei, tanto che essi vogliono eliminarlo fisicamente.
Egli chiama Dio con il nome di Padre, e questo ha un solo significato; se egli osa
fare ciò, significa che si ritiene al pari di Dio, cioè Dio lui stesso.
Eppure Gesù cerca di spiegare loro i motivi di questo legame così stretto;
sia lui che suo Padre possono dare la vita a chi vogliono.
In altri termini, Gesù partecipa dell’opera creatrice stessa di Dio; il Signore fa un’affermazione 
talmente grossa, che non poteva non suscitare le ire dei suoi contemporanei.
Noi, dal canto nostro, sappiamo che Gesù dice la verità; per questo gli chiediamo,
leggendo questo brano, che doni anche a noi la vita eterna, che è comunione con il Padre, 
attraverso di lui nello Spirito Santo.
E se gli crediamo, anche noi possiamo chiamare Padre il Signore Dio nostro,
rimaniamo perciò in sintonia con lui attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


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