lunedì 11 marzo 2013

Il Vangelo del Martedì 12 Marzo 2013


Dal Vangelo secondo Giovanni (5,1-16) anno C.
Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà,
con cinque portici, sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l'acqua;
il primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto.
Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato.
Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così,
gli disse: «Vuoi guarire?».
Gli rispose il malato: «Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando
l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me».
Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina».
E sull'istante quell'uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare.
Quel giorno però era un sabato.
Dissero dunque i Giudei all'uomo guarito: «E' sabato e
non ti è lecito prender su il tuo lettuccio».
Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina».
Gli chiesero allora: «Chi è stato a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?».
Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si
era allontanato, essendoci folla in quel luogo.
Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco che sei guarito;
non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio».
Quell'uomo se ne andò e disse ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo.
Per questo i Giudei cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato.
Parola del Signore.
Notiamo il forte contrasto in questo brano; da un lato c’è Gesù, con la sua potenza
di guarigione che manifesta tutto il suo amore verso l’umanità storpia e malata.
Dall’altro, la mentalità gretta ed asfittica dei Giudei; a loro non importa assolutamente
dello storpio, né del suo miracoloso ritorno alla vita normale, e né del segno
rappresentato da quanto ha compiuto Gesù.
Loro sono troppo legati all’osservanza delle regole, per cui a loro interessa solo
notare l’infrazione del precetto compiuto da Gesù, il quale ha fatto il miracolo
in giorno di sabato (giorno in cui notoriamente non si lavorava).
Ci scandalizza questo atteggiamento?
Eppure anche noi, spesso, ci perdiamo in tante piccolezze, e non ci accorgiamo
che in realtà Dio vuole altro da noi, ma noi non glielo diamo.
Ora non è più così; non si osserva più la Domenica, l’importante è guadagnare o divertirsi,
e magari Gesù ci passa accanto ma non ce ne accorgiamo, tanto siamo indaffarati.
Allora non si poteva fare niente di sabato (corrispondeva alla nostra Domenica),
neanche guarire un ammalato, salvo poi rifiutare Gesù.
Gesù ci guarisce anche di Domenica, non ci sono problemi, l’importante poi non
peccare più, altrimenti sono guai, perciò aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

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