lunedì 4 marzo 2013

Il Vangelo del Martedì 5 Marzo 2013


Dal Vangelo secondo Matteo (18,21-35) anno C.
In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli
disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello,
se pecca contro di me? Fino a sette volte?».
E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.
A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi.
Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti.
Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto
lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito.
Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore,
abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa.
Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva
cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi!
Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo:
Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito.
Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere,
fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono
a riferire al loro padrone tutto l'accaduto.
Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio,
io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato.
Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno,
così come io ho avuto pietà di te?
E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini,
finché non gli avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi,
se non perdonerete di cuore al vostro fratello».
Parola del Signore.
Pietro credeva di aver fatto bella figura con Gesù, esprimendo un
numero che secondo lui era abbastanza alto per concedere il perdono.
Ma Gesù, come al solito, lo spiazza; con un gioco di parole, il Maestro gli fa
comprendere la necessità di perdonare praticamente sempre, senza limitazione.
Non è forse un po’ eccessivo?
Non è che Gesù non si renda conto, nella concretezza della vita, delle
situazioni che ci sono e che spesso rendono impossibile il vero perdono?
In realtà, Cristo Signore sa benissimo quello che ci chiede.
Egli vuole farci capire una grande realtà; non c’è cosa così grande da non poter
perdonare, visto che Dio ha perdonato a noi per primi delle colpe davvero grandi?
E noi siamo indecisi se perdonare qualcuno che ci ha fatto del male e ci chiede perdono?
Perdoniamo sempre, come ha fatto Gesù che ha perdonato
chi lo ha messo in croce, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

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