martedì 2 luglio 2013

Il Vangelo del Mercoledì 3 Luglio 2013

Dal Vangelo secondo Giovanni (20,24-29) anno C.
Tommaso (Didimo, gemello) è uno dei dodici apostoli.
Secondo la tradizione ha portato il vangelo nella Siria settentrionale
e nell'India, nello stato del Kerala, ed è martire di Gesù, ucciso con un colpo di lancia.
È molto venerato e amato in India.
Tommaso, pronuncia la formula di fede più forte che sia mai stata espressa,
infatti non solo riconosce Gesù risorto ma lo identifica come Dio, e Signore della sua vita.
Cosa succede quando gli uomini non riconoscono il Signore?
Quando l’uomo non riconosce il Signore, avviene la confusione dentro di lui, l'insicurezza.
Non solo dentro di lui, ma nel rapporto con gli altri uomini: finché non ha trovato il Signore, 
diventa lui stesso fondamento del suo rapporto con gli altri.
Si attua nell'uomo quella che è stata la ribellione di sempre: non vuole che
ci sia un altro che gli venga a dire ciò che è bene e ciò che è male, ma
vuole essere lui a dire ciò che è bene e ciò che è male.
L'annuncio che Gesù è il Signore diventa un annuncio pieno, quando io
posso dire che Lui è diventato Signore della mia vita.
La missione si attua non soltanto con il dire «Il Signore è venuto,
il Signore è Padre», cioè con un annuncio teorico di dottrine e di verità,
ma quando noi portiamo l’annuncio che Gesù è diventato Signore
dell'esistenza, e dove lui arriva, trasforma le cose, cambia tutto.
Parola del Signore.
Dove si trovava Tommaso, quando Gesù risorto apparve la prima volta agli apostoli?
L’evangelista non lo dice, però, questo particolare può aiutarci a riflettere
su un aspetto molto importante della nostra vota di credenti; quando
ci si allontana dalla comunità, dalla Chiesa, dai fratelli e dalle sorelle di fede,
molto difficilmente si riesce a vedere Gesù.
Egli, infatti, si manifesta quando la comunità è riunita nel suo nome.
Solo allora Egli mostra le sue piaghe e rivela la sua identità.
Solo quando si torna nella comunità e si rientra in un clima di fede
riusciamo a vedere nuovamente il Risorto.
A questo punto, ci rendiamo conto di quanto sia vuota di senso la
difinizione—in voga ancora oggi—di coloro che si ritengono credenti ma non praticanti;
se non viviamo la nostra apparenza alla Chiesa di Gesù, come faremo ad incontrarlo?
Rimaniamo uniti alla Chiesa, ma quella di Gesù Cristo, solo così
incontreremo il Risorto, preparandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come noi li

rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.    
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.                                              


Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.

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